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Vitigno Italia
1° salone dei vini
da vitigno autoctono e tradizionale italiano
Napoli
Mostra
d’Oltremare
3, 4 e 5 Giugno 2005 |
le
interviste di Luigi Farina
Siamo giunti
all'ultimo giorno di questa riuscita
manifestazione ed abbiamo voluto
chiedere un commento ai
diretti interessati. Abbiamo prima sentito sei
fra gli espositori di Vitigno Italia, riportando
fedelmente il loro pensiero, e poi
abbiamo chiesto un commento finale a Fabrizio Küne in rappresentanza dell'organizzazione.
Per finire abbiamo pure intervistato lo chef
Massimiliano Contegiacomo della "In tavola S.p.A."
che ha gestito i pranzi per i Laboratori
Agripromos.
Ringraziamo
Marta Gaspari
dell'Azienda Donnafugata,
Emilio Ridolfi
dell'Azienda Carlo Pellegrino,
Bruno De Conciliis
della Cantina De Conciliis,
Antonio Piccolo
della Casa Vinicola Scala,
Fernando
Caccavello dell'Azienda Torre Gaia,
Marcello Fioretti
dell'Azienda Acquabona,
Fabrizio Küne Direttore Area Comunicazione
Vitigno Italia e
Massimiliano Contegiacomo chef della "In
tavola S.p.A.",
che hanno voluto così gentilmente rispondere
alle nostre domande.
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Marta Gaspari
Pubbliche
relazioni e marketing estero Azienda
Donnafugata di Contessa Entellina
(PA)
L'idea è
buona, parte da un principio
interessante, come è pure positivo che
può ancora essere sviluppato. Ovviamente
ha sofferto per il periodo scelto,
quello di un ponte, in cui c'è più
movimento di turisti, e di conseguenza i
ristoratori sono più impegnati con la
loro attività, e quindi non riescono a
partecipare come vorrebbero, e quindi
come periodo andrebbe anticipato, anche
se devo dire che i visitatori che stiamo
ricevendo sono interessanti. Quindi per
me è un abbozzo di un progetto
interessante da sviluppare. |
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Emilio Ridolfi
Direttore
Commerciale Azienda Carlo Pellegrino
& C S.p.A. di Marsala (TP)
Questa
manifestazione, sicuramente, ha
necessità di esistere, nel senso che non
c'è un punto di riferimento per tutto il
Meridione d'Italia di una fiera tipo
Vinitaly, dove appunto gli operatori del
sud Italia possono venire a costi
contenuti, tant'è che da qualche anno a
Vinitaly si nota una presenza degli
operatori del sud molto più scarsa, e
questo per i costi che sono diventati
abbastanza importanti. Sicuramente ci
vuole un punto di riferimento per il
meridione d'Italia, Napoli è sicuramente
la città di riferimento per il sud, in
alternativa a Bari, il problema di
questa manifestazione è stato il
periodo, a cavallo dell'unico ponte del
2005 e all'inizio dell'estate quando la
gente ha voglia di iniziare le vacanze e
cominciare ad andare al mare, ma
sopratutto per gli operatori del settore
della ristorazione un periodo di grande
lavoro, |
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perchè
i mesi di maggio e giugno sono mesi in
cui i ristoratori iniziano a lavorare
con le comunioni, con le cresime, con i
banchetti nuziali, e quindi sono molto
più attenti alla loro attività che non
andare per fiere. |
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Bruno De Conciliis
Produttore
Azienda De Conciliis di Prignano
Cilento (SA)
Ci sono
stati alcuni errori marcati, questo fine
settimana di giugno, con temperature
alte, con i ristoratori che non
aspettavano altro per lavorare di più,
ha inchiodato sia i privati che sono
andati fuori che i ristoratori che erano
li ad aspettarli. Dal punto di vista
organizzativo si pagano i limiti di un
qualcosa che si deve costruire, di
conoscenza di questo tipo di settore,
con qualche speculazione, ma nei limiti
del civile, non abbiamo stravalicato. Se
si potesse scegliere io questa
manifestazione la farei a fine febbraio,
inizi di marzo, che è il momento che si
fanno le scelte per le carte dei vini,
c'è l'uscita dei vini nuovi, e sia le
aziende che i produttori, sia i
consumatori che gli intermediari, i
ristoratori, gli enotecari vogliono
sentire le nuove annate e vogliono
proporle. Anche al Vinitaly si dice che
è troppo presto, |
ma
resta il fatto che 20 giorni prima c'è
Dussendorf, e la gente porta i campioni.
Sicuramente anticipare, guigno è un po'
tardi, i ristoratori e gli enotecari di
città stanno pensando che fra un mese si
inizia il grande lavoro fino a
settembre, e quindi nelle zone costiere
hanno già fatto le carte dei vini,
questo perchè io una manifestazione così
al sud la vedo, non per forza fatta a
Napoli, anche itinerante fra le grandi
città del meridione, dalla Puglia, alla
Sicilia, alla Calabria, o mettere dentro
anche il Lazio, Roma ha già avuto un
esperienza del genere, ma non ha
funzionato, io la vedrei sopratutto
indirizzata ad un'utenza locale del sud
per il momento. Una volta che siamo
forti, una volta che i ristoratori, gli
enotecari e gli appassionati del vino
del sud trovano la manifestazione
Vitigni Italia a Napoli, piuttosto che a
Palermo, piuttosto che a Bari o a
Potenza, trovano un punto di riferimento
per andare a scegliere i loro vini del
sud e non del sud, verranno anche gli
operatori stranieri. Se si azzecca e si
sceglie bene il tempo e il modo. Così,
io mi aspettavo anche molto di peggio,
ero venuto con un pacco di giornali da
leggere, che devo dire sono rimasti
nello sgabuzzino, perchè qualcuno c'è
stato, e questo qualcuno, queste 50
persone che sono venute per il vino,
sono 50 persone in più di quelle che mi
aspettavo, con tutta franchezza, viste
le cose dette prima. Comunque qualche
giornalista l'han portato, qualche
operatore straniero si è visto, anche se
ripeto mi avrebbe fatto molto più
piacere se ci fossero stati i
ristoratori e gli enotecari napoletani,
piuttosto che potentini, che baresi, che
son mancati, probabilmente perchè non si
è fatta una promozione mirata in quel
target ed è stato scelto il momento
sbagliato sia Giugno, che per il ponte.
Forse non ci han creduto fino in fondo
nemmeno gli organizzatori. |
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Antonio Piccolo
Key
Account Casa Vinicola Scala di
Portici (NA)
La
manifestazione è da incoraggiare
sicuramente, le date proposte quest'anno
sono completamente fuori per quello che
sono gli aspetti commersiali, perchè a
metà giugno i giochi sono fatti sia nel
mondo della ristorazione che nel mondo
della distribuzione organizzata. C'è
qualche lacuna che credo con la seconda
edizione possa essere migliorata e
comunque un'organizzazione che va
incoraggiata e deve andare avanti anche
negli anni futuri. Nel sud abbiamo
bisogno di manifestazione di questo
genere, visto anche il tramonto del
SIVEL, che era il salone dei vini e dei
liquori, che si faceva a febbraio,
marzo, qui sempre alla Mostra
d'Oltremare, e potrebbe prendere quelle
date li, non oltre fine marzo, massimo
la prima decade di aprile, data in cui
le aziende vinicole sono |
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pronte
con la produzione. |
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Fernando Caccavello
Sommelier
Azienda Torre Gaia di Dugenta
(BN)
Come
manifestazione tenutasi al sud, una
delle prime tenutasi nel meridione di
una certa importanza, è rilevante,
perchè da' la possibilità al sud,
indipendentemente che sia Vitigno
Italia, quindi una esposizione di
vitigni prettamente italiani autoctoni,
da' la possibilità anche al meridione di
esprimere quelle realtà che fino adesso
non erano state mai prese in
considerazione. Il Vinitaly si è una
grande manifestazione internazionale,
quindi il pubblico è più preso
dall'evento di un vino straniero,
piuttosto che quello italiano, qui noi
invece troviamo delle realtà tipicamente
italiane. L'unico appunto che faccio,
anche se, devo dire la verità,
l'affluenza mi ha sorpreso, perchè si
pensava di peggio, visto il momento, il
fine settimana, il ponte del 2 Giugno,
le prime giornate calde, si pensava ad
un afflusso |
scarso.
Però, nonostante tutto, l'afflusso c'è
stato, gente interessata, sia dal punto
di vista commerciale, sia dal punto di
vista di solo interesse al vino. Io
collocherei questa manifestazione in un
periodo diverso. Ho parlato con i
responsabili, e anche loro hanno
rilevato questa cosa, ma questa data gli
è stata imposta. E' una manifestazione
che se collegata in un periodo migliore,
veramente può essere un trampolino di
lancio per il sud, che guarda non solo
all'Europa, ma anche al mondo. |
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Marcello Fioretti
Produttore
Azienda Acquabona di Portoferraio
(LI)
In
quanto prima edizione, mi sembra
organizzativamente abbastanza ben fatta,
forse quello che si può dire che credo
andasse fatta in un momento precedente,
in primavera, dal punto di vista della
conoscenza da parte nostra del mercato
del sud. Noi siamo venuti per cominciare
a conoscere il mercato non solo della
Campania, e quindi andava fatta prima,
perchè oramai siamo già avanti con la
stagione. Ho notato anche che c'è stata
la presenza non eccessiva, ma comunque
significativa, di stranieri, di
importatori o comunque di appassionati
del vino italiano, sopratutto dai paesi
europei, ma anche dagli Stati Uniti e
dall'oriente. Invece ho visto, parlando
un po' della gente che è venuta ad
assaggiare i vini, poca presenza della
ristorazione campana o del sud Italia,
forse per gli impegni |
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legati
alla stagione o al ponte, invece qualche
enotecaro si è visto, e molti
appassionati del vino. |
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Fabrizio Küne
Direttore
Area Comunicazione Vitigno Italia
Un
bilancio dell'organizzazione per questa
tre giorni dedicata al vino.
Il
bilancio è sicuramente positivo, perchè
i nostri obbiettivi erano, intanto
quello di portare un salone al sud, e
quindi di creare un altro palcoscenico
per il vino, oltre quelli che già
esistono, fra Torino, Milano, Verona,
Merano, per citare i più noti, ma
sopratutto per accentrare il mondo
vitivinicolo li dove oggi trova maggior
sviluppo, ovvero nel centro sud. Non è
un caso che Puglia, Campania e Sicilia
sono le regioni emergenti, il nuovo
orizzonte del vino nazionale,
l'autoctono, ecco perchè noi abbiamo
fatto questa scelta, che ha avuto
successo visto la risposta dei
produttori presenti. Il secondo nostro
obbiettivo era di avvicinare
l'espositore, quindi il produttore, con
il mondo della stampa e sopratutto dei
bayer, operazione |
ampiamente riuscita, e questo come
organizzatori ci da molta soddisfazione,
infatti 8/10 sono i produttori che si
dichiarano soddisfatti per questa tre
giorni, e quindi ripeto per noi
organizzatori possiamo considerarlo un
successo.
Ho
raccolto un po' di voci in giro fra i
produttori e confermo la loro
soddisfazione, l'unico appunto generale
è stato in relazione alla scelta del
periodo sia perchè siamo in un ponte
vicino all'estate, che non ha permesso
la presenza dei ristoratori, essendo
anche un fine settimana, sia per il
periodo, Giugno come mese è poco
indicato, si vorrebbe o anticipare o
posticipare.
Il
problema esiste davvero ed è reale, la
scelta di fare questa data era una
scelta obbligata, per non perdere l'anno
2005, perchè il calendario dell'Ente
Fiera Mostra d'Oltremare per il
2005/2006 era già definito, non
esistevano date disponibili se non
questa, e l'unica alternativa era il
fine settimana precedente, che era
quello di Cantine Aperte, e non ci
sembrava assolutamente il caso. L'anno
prossimo la manifestazione sarà
sicuramente anticipata come data, stiamo
ipotizzando la metà di maggio, e
verranno variati appunto i giorni che da
venerdì, sabato e domenica, passeranno a
sabato, domenica e lunedì, e molto
probabilmente anche il mezza giornata
del martedì, proprio per dare a
ristoratori, enotecari e albergatori,
che nel fine settimana sono
particolarmente impegnati, l'opportunità
di partecipare tranquillamente nel
giorno di lunedì ed eventualmente anche
del martedì. Il periodo ottobre e
novembre lo scartiamo di sicuro per due
motivi, il primo perchè i produttori in
quel periodo escono dalla vendemmia e
non hanno ancora il prodotto pronto, e
quindi dovrebbero partecipare con le
annate precedenti, che sarebbero, non
dico obsoleti, perchè il vino non è mai
obsoleto, ma nella comunicazione
commerciale un attimino superati. Il
secondo motivo fondamentale che ottobre
e novembre diventa un periodo di grande
congestione del settore enograstronomico
qui in Campania, perchè le due fiere
sulla gastronomia si svolgono
rispettivamente ad ottobre e a novembre,
quindi aggiungere in quel periodo
Vitigni Italia si avrebbe un
iperaffollamento. |
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Massimiliano Contegiacomo
Chef della
In tavola S.p.A. che ha gestito i
pranzi per i Laboratori Agripromos
Ci
parli un po' della vostra realtà.
Noi
lavoriamo con piatti prettamente
espressi, direttamente sul posto,
cerchiamo di dare il massimo con quello
che abbiamo disponibile, con un po' di
decorazioni, con quelle che riusciamo a
fare visto che siamo sempre in una
struttura mobile ricavata in questo
furgone. Stiamo crescendo come azienda e
speriamo di andare ancora più in alto.
Ci
parli adesso del tipo di cucina che
proponete.
Stiamo
lavorando molto con un tipo di cucina
tradizionale, con la ricerca di sapori
antichi, aggiornandoli all'era moderna.
Come abbiamo fatto oggi con il menù che
abbiamo presentato, riadattando ad oggi
dei piatti tradizionali, |
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cercando ognuno di noi di dare quel
tocco in più, per fare apprezzare il
meglio di noi. |
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