Novità

I CD: Recensioni e notizie

Lo Spazio Musica di Spaghettitaliani

La nostra recensione

Primo concime - Cesare Basile

Mini CD

 

1 Primo concime (album version)
2 Ballata degli impiccati (Fabrizio De Andrè)
3 Orto degli ulivi (live version)
4 Venere (live version)
5 Cantico dei tarantati (reprise)

 

 

Note:

(1) tratto dall'album Gran Cavalera Elettrica

(2) feat. Hugi Race (organo), Lorenzo Corti (chitarra), Marcello Caudullo (chitarra)

(3) live auditorium Demetrio Stratos Radio Popolare (MI) - 10/10/03

(4) live auditorium Demetrio Stratos Radio Popolare (MI) - 10/10/03

(5) feat. Lorenzo Corti (chitarra)

 


Prodotto da: Mescal 2004

Info: Mescal - info@mescal.it - www.mescal.it

-

La recensione

di Mario Corsini

15/01/2004

 

Ascoltando "Primo concime", il singolo di Cesare Basile che segue la pubblicazione del CD "Gran Calavera elettrica", emergono ancora più chiare le matrici di questa musica e l'ispirazione che le sostiene. A detta del suo stesso autore il citato CD è stato il primo suo lavoro per davvero segnato da una produzione importante (quella di John Parish..), ed infatti molte ne erano le sfumature, sia pure sotto l'uniformità di un tono scuro di fondo. Ma la grammatica ed i timbri della musica di Basile emergono in maggiore evidenza proprio fra questi solchi, in parte incisi dal vivo in tutta la loro crudezza davanti ad un pubblico vero. Affatto casuale è poi la scelta di eseguire la "cover" della "Ballata degli impiccati" di Fabrizio De Andrè a sua volta tratta, non va dimenticato, da una poesia di Francois Villon, il primo poeta "maledetto" della storia della letteratura mondiale. L'immagine degli impiccati che "morirono a stento" nella rabbia e nell'impotenza calza a pennello con la poetica di Cesare, la stessa che permeava da cima a fondo le composizioni di "Gran Calavera". E quelle chitarre elettriche scarnificate, a metà tra Nick Cave e il Neil Young più "hard" sono l'inevitabile idioma per queste ballate della desolazione, sono i rintocchi funerei che accompagnano i testi di brani plumbei quali "L'orto degli ulivi" e "Venere" e della stessa "Ballata degli impiccati" di cui ho già detto. 

Completano la selezione la riproposta da "Gran Calavera" di "Primo concime" e un "Cantico dei tarantolati" se possibile più essenziale ancora della sua versione originale (in questa veste l'abbiamo ascoltato dal vivo, recentemente in un avventuroso "recital" di Cesare Basile a Palermo..).

Insomma una piena conferma della forza e della incisività della musica di questo catanese di cui già si parla e sempre più si parlerà.

Mario Corsini