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Il 14 febbraio Sofia Loren riceve
le chiavi della città di Sorrento
 

La cittadinanza onoraria che mi arriva oggi, agli inizi del nuovo anno, è un prezioso cammeo che mi emoziona enormemente”. Con queste parole Sofia Loren esprime l'immensa gratitudine alla meravigliosa città di Sorrento e ai suoi abitanti per la consegna delle chiavi della città di Sorrento che l'attrice riceverà sabato 14 febbraio presso la Sala delle Sirene dell'Hilton Palace Hotel. Si tratterà di un grande evento con serata di gala e concerto, che il Comune ha organizzato in collaborazione con la Fondazione Sorrento.

Sofia Loren non è solo la grande interprete del film “Pane, amore e…” diretto dal grande maestro Dino Risi e girato interamente a Sorrento nel 1955, ma anche la protagonista di Francesca e Nunziata, film di Lina Wertmüller tratto dall'omonimo romanzo di Maria Orsini Natale ed edito da Avagliano Editore.

La vicenda di una famiglia patriarcale di pastai e di due donne, straordinarie imprenditrici, narrata con la sapienza e la felicità espressiva di un cantastorie e ambientata tra la costiera amalfitana e le falde del Vesuvio.

La cittadinanza onoraria arriva come conseguenza naturale del rapporto che Sofia Loren ha con Sorrento e l'intera Costiera Amalfitana” con queste parole l'autrice Maria Orsini Natale ha commentato la notizia. “Un rapporto, il mio con Sofia Loren, di grande stima e affetto prima di tutto come donna e poi come attrice. È stata Sofia Loren stessa, dopo aver letto il mio romanzo, a voler interpretare una delle due protagoniste del film Francesca e Nunziata identificandosi pienamente nel ruolo. Due donne che hanno anticipato i tempi pur restando ancorate alle tradizioni

Un romanzo che percorre, attraverso semplici storie fatte di uomini che vivono, amano, odiano, un passaggio epocale del '900, quello dal mondo artigianale a quello delle macchine.

Un libro ancora attuale che i giovani dovrebbero leggere per affrontare il futuro conoscendo il passato che non è stato né peggiore né migliore del presente ma semplicemente diverso”.

 

Laura Gambacorta