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A tavola con l'esperto

a cura di Luigi Farina


18ª Puntata - I vini DOC delle province siciliane: Siracusa e Ragusa

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Il vino è opera della natura e dell’arte dell’uomo: appartiene perciò a vari regni. Al regno della bellezza per primo: si pensi alle meravigliose e molteplici scale cromatiche dei grappoli, oppure alle infinite sensazioni aromatiche e gustative che il vino può offrire a seconda del suolo, della luminosità o del clima da cui proviene l’uva che l’ha prodotto.” Parola di Giacomo Tachis, enologo di grande ingegno e talento, innamorato di Sicilia.

Nell’Isola il sogno dei poveri fu la vigna dietro la casa, quello dei nobili una vigna per dare lustro al Casato. E’ terra a naturale vocazione viticola come l’attesta la nascita di viti durante il Terziario. Prima ancora che vi comparisse l’uomo.

SIRACUSA – RAGUSA

Più Siracusa che Ragusa per una questione di terre. Più vocate alla vite quelle siracusane, mentre le terre iblee restano più idonee alla pastorizia, all’allevamento, ai carrubeti.

Lo storico Saverio Landolina Nava (1786-1802) identificò il vino moscato siracusano con quel Pollio chiamato nella Tracia greca, Biblino o Biblico. L’uva Biblia sbarcò nell’isola con i coloni greci attorno al VII sec. a.C.

Restano ai nostri giorni il moscato di Noto e quello di Siracusa, considerato il vino più antico d’Italia. Anche se deve vedersela con la Malvasia delle Eolie...

Ma fu il rosso di Pachino a dar pane ai suoi produttori perché fu vino da taglio per eccellenza per oltre 130 anni: fu esportato in Borgogna e Gironda oltre che nel nord Italia. Alla fine dell’Ottocento ebbe successo un bianco ragusano prodotto da vitigni Albanello, oggi introvabile. I territori di Pachino, Noto, Avola e Rosolini sono quelli ancora oggi vocati al vino: IGT e DOC non più destinati a vini da taglio.

Leader resta il Nero d’Avola con l’80% della superficie vitata della zona, quasi sempre ad alberello. Altro vitigno storico è il Frappato di Vittoria che sul posto chiamano pure Surra o Lignaggio Surra. Di recente introduzione resta il Perricone. Il fiore all’occhiello della provincia di Ragusa è il Cerasuolo di Vittoria che interessa i comuni di Vittoria, Comiso, Chiaramonte Gulfi, Santa Croce Camerina, Acate. Mentre per la provincia di Siracusa è l’Eloro DOC che interessa i comuni di Noto, Pachino, Porto Palo di Capo Passero, Ispica e Rosolini.

 

Cerasuolo di Vittoria DOC

Uvaggi: Frappato (minimo 40%), Calabrese (massimo 60%) più aggiunte di Grosso nero e Nerello mascalese.

Il vino ha colore rosso ciliegia, profumo delicato che ricorda la ciliegia, vinoso, alcolico. Sapore caldo, asciutto, pieno, rotondo.

Gradazione alcolica: minimo 13°.

Raggiunge il massimo attorno a 3-4 anni.

 

Eloro Rosso DOC

Uvaggi: Nero d’Avola e/o Frappato e/o Pignatello (minimo 90%) più altre uve locali.

Ha colore rosso rubino più o meno intenso, talora riflessi violetti o granato. Profumo franco, robusto; sapore sapido tannico, restrogusto asciutto amarognolo.

Gradazione alcolica: minimo 12°.

Invecchiamento: fino a 4 anni.

 

Eloro Rosato DOC

Stesse uve del rosso, ma vinificate in rosato. Colore occhio di pernice, profumo delicato con aroma di frutta; sapore fruttato, leggermente acidulo.

Gradazione alcolica: minimo 11,5°.

Va bevuto entro 12/14 mesi.

Esistono le seguenti sottodenominazioni varietali: Eloro Frappato - Eloro Nero d’Avola - Eloro Pignatello.

Una sola, invece, la sottodenominazione geografica: Eloro Pachino – prodotto esclusivamente in territorio di Pachino. Si produce il tipo Riserva sottoposto a 2 anni di invecchiamento, di cui almeno 6 mesi n botte.

Moscato di Noto DOC

Vino prodotto nei comuni di Noto, Rosolini, Avola e Pachino

Uvaggio: Moscato bianco, detto pure Moscatello, in purezza.

Ha colore giallo dorato anche ambra. Profumo fragrante di Moscato, sapore leggermente aromatico.

Gradazione alcolica: minimo 11,5° di cui almeno 8° in alcol svolto.

Tipologie:

Spumante: dal sapore delicato e dolce.

Liquoroso: di sapore vellutato, gradevole.

 

Moscato di Siracusa DOC

Prodotto in tutto il territorio del comune di Siracusa da epoca remota. Ebbe grande successo fino a tutto il Settecento.

Uvaggio: Moscato bianco, localmente detto pure Moscato giallo, da uve supermature.

Color giallo oro vecchio con nette sfumature ambrate. Profumo intenso con aroma assai personale; sapore squisitamente dolce, vigoroso, armonico, vellutato.

Gradazione alcolica: minimo 16,5°


Gaetano Basile, palermitano DOC, è giornalista, scrittore, autore di testi teatrali, fine narratore, ma sopratutto ricercatore appassionato di tutto quello che è cultura e tradizione popolare, sopratutto nel settore enogastronomico. Ha svolto attività giornalistica e televisiva, divulgando tutto ciò che è cultura siciliana, tanto da meritarsi diversi premi. Vive e lavora a Palermo, dirige la rivista di etnoantropologia "Il Pitrè" e collabora con numerose testate nazionali ed estere.

In questo spazio Gaetano Basile ci offrirà i suoi contributi per darci la possibilità di conoscere meglio la cultura eno-gastronomica siciliana, e palermitana in particolare, parlandoci dell'origine delle pietanze che hanno reso famosa la cucina siciliana, o di quelle a volta meno conosciute, che andrebbero riscoperte, raccontandoci la loro storia e di come si sono trasformati nel tempo.


Il sito di Gaetano Basile

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