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Spaghetti Italiani - Portale di Gastronomia


Introduzione alla rubrica ed indice puntate


Terza puntata - Maggio 2005

Antico Caffè Greco e Hotel Quirinale

di Luigi Farina

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Le Interviste: Fabio Campoli


Fabio Campoli

chef romano

So che hai collaborato, per la parte culinaria, alla realizzazione di un film su Roma antica a Cinecittà. Parlaci un po' della cucina dell'antica Roma, almeno di come è stata riproposta nella produzione a cui tu hai collaborato.

La cucina di quei tempi era sicuramente priva di tanti ingredienti che troviamo adesso, tipo pomodori, alcuni tipi di agrumi, patate, quindi era molto basata su verdure come i cavoli, cavolfiori, broccoli, tutte le verdure in foglia, che ce n'erano in abbondanza. I metodi di conservazione erano differenti, molti alimenti erano conservati nel miele, sotto sale. Poi c'era una grande differenza fra quello che mangiavano, tipo gli imperatori e i ricchi, e quello che mangiava la plebe, c'era una grande differenza. Nelle cene che ho riprodotto, sfarzose, comparivano animali, cacciagione, animali interi, e poi una cosa carina che abbiamo visto è stata che la persona più importante alla cena poteva mangiare cose diverse dagli invitati, una cosa bellissima, per esempio l'imperatore, o la persona più importante di casa, poteva decidere di mangiare la cosa più buona, e agli altri offrire un pasto diverso dal suo. E' da sottolineare che i cibi erano già cibi importanti, parliamo dell'antica Roma, cento duecento anni prima di Cristo, e già si può parlare di alta cucina, con utilizzo di marinate, di molte spezie, carni cucinate a lungo. Per esempio abbiamo preparato delle anatre ripiene di anguille, della carne bianca cucinata con le anguille all'interno, che è molto interessante. Oggi di quella cucina non c'è rimasto niente, fra la cucina dell'antica Roma e la cucina romana dell' '800 e '900 non c'è proprio nulla che li può accostare, sono totalmente differenti, visto che la cucina degli ultimi anni è basata sopratutto sul

quinto quarto, sulle frattaglie, e poi è stata influenzata da tutti i vari popoli che sono passati da qui, anche italiani, come il marchigiano, l'abruzzese, il napoletano, il siciliano, ..., ognuno ha portato una sua piccola influenza nella cucina, mentre prima le influenze avevano altre origini, non regionali, ma da altri popoli come per esempio dalla Grecia.

Forse di quei tempi è rimasta la voglia di banchettare e di fare festa mangiando, tipo a Trastevere o ai Castelli.

Penso proprio di si, lo spirito di festa era vivo anche nella plebe, che raffigurano un po' quello che oggi è il pranzo trasteverino, lo spirito festivo. Anche della musica durante e alla fine della festa, del folclore in se stesso.

Parliamo adesso un po' più della cucina romana di oggi.

Quello che dico, da professionista, che non si deve mai dimenticare la cucina regionale tradizionale. Adesso c'è molta cucina creativa, come quella che faccio anch'io, la cucina di fantasia. Si dovrebbe però catalogare questa cucina romana, non va abbandonata, ci dovrebbero essere alcuni locali, che so 100 o 200, che mantengano questa tradizione da trattoria, e spero che sia così. Non è una questione di conoscenza, ma per mangiare le cose tipiche. Non devono scomparire queste trattorie, molte si stanno rimodernando, ma spero che rimangano uguali nella sostanza, con il quinto quarto, cioè tutto, cioè trippa, coda, le varie matriciane, fegatelli, coratella con i carciofi, carciofi alla giudia, carciofi alla romana, fagioli con le cotiche, questi piatti abbastanza calorici, che è inutile a cercare e star li a cercare di farli diventare moderni, son piatti che van mangiati così. Se ordini fagioli con le cotiche, sai che son fagioli con le cotiche, belli piccantini, c'è il maiale dentro, stai li a bere e a fare festa. Non è il concetto della raffinatezza. Il mangiare romano non può avere il concetto della raffinatezza, e spero che rimanga così nel tempo. Oltre ai cuochi che come me preparano piatti creativi speriamo che rimangano un certo numero di trattorie, pulite, all'insegna della pulizia, ma che continuino a cucinare in quel modo, il mangiare per "magnà". Quello che facciamo noi è una cucina raffinata, ricercata, ma se uno la sera vuole andare per divertirsi, a Roma si va a "magnà". Ti riempi la pancia con un buon pane casareccio.

Per finire voglio dire che Roma va differenziata dalla provincia, la cucina romana di Roma è differente da quella della provincia ancora oggi. Roma è tutta basata sulla carne, in provincia più sui vegetali e carni bianche. Basta spostarsi fuori le mura e si va verso i paesi limitrofi trova già un'altro tipo di cucina.


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