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Degustazioni o Cene

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Luigi Farina

Spaghettaro

luigi

Data evento: dal 01-04-2018 al 02-04-2018
Wine Easter 2018 - Una settimana tutta da scoprire (Pasqua e Pasquetta) - Bosco de' Medici - Pompei (NA)

[c]BOSCO DE' MEDICI
winery

Non solo un pranzo di Pasqua, più di una gita di Pasquetta:
Bosco de' Medici aggiunge valore alle tue feste.


MENU' PASQUA
Benvenuto tra le vigne
Uovo croccante e asparagi
Carciofo su casatiello della tradizione
Ricottina alle erbette spontanee e salame nostrano
Primo
Lasagna ragù bianco di maialino e carciofi su fonduta di provolone del Monaco
Risotto cipollotto nocerino fave pecorino e guanciale croccante
Secondo
Tenero di agnello cotto a bassa temperatura servito con patate novelle e purea di piselli
Dolce
Pastiera della tradizione pasquale
Vini Inclusi

MENU' PASQUETTA
Benvenuto tra le vigne
Salumi nostrani
Fave
Casatiello
Pastiera di pasta
Treccia di mozzarella con mosto d'uva cotto
Panino con spalla di agnello
Pacchero fritto ripieno con torta pasqualina
Carciofi arrostiti
Provolone impiccato
Primo
Fusillo di pasta fresca con pomodorini gialli, asparagi e morbidezza di maialino
Secondo
Carrè di vitello con patate novelle
Dolce
La pastiera nello scrigno
Vini Inclusi[/c]

BOSCO DE' MEDICI
winery


La Winery di Bosco de' Medici è soprattutto la romantica espressione della volontà di un uomo, di colui che per primo, nella famiglia Palomba, ha sognato ed immaginato questo progetto: il nonno Raffaele.

Bosco de' Medici è infatti un'azienda a carattere familiare, impegnata da anni nella ricezione turistica e in grado di accogliere, in uno scenario bucolico, a pochi passi dalla Storia, turisti da tutto il mondo. Grazie all'ultima generazione della famiglia, anche il sogno del nonno Raffaele è divenuto realtà, la realizzazione di una Winery dove poter accogliere ospiti da ogni parte del mondo per assaggiare i vini dell'azienda e la cucina locale. È' dunque in questo luogo che, viene imbottigliato il frutto della produzione aziendale.

La winery è un luogo polifunzionale ed oltre ad essere il cuore pulsante della produzione vitivinicola aziendale, è anche una struttura in grado di ospitare eventi, cerimonie, feste, riunioni di ogni genere, con un denominatore comune: I vini e la cucina dello staff di Bosco de' Medici.

La vitivinicoltura nell'area vesuviana è arrivata con i greci che giunsero quasi 3000 anni fa nel golfo di Napoli, e tra le altre colonie fondarono anche il primo insediamento dell'odierna Pompei. Al tempo dei greci, la tecnica di coltivazione della vite prevedeva che crescesse maritata ad alberi o a pali a secco, sistemi che sono ancora diffusi nell'aversano. Successivamente, i romani migliorarono le tecniche di produzione. In epoca imperiale, il vino campano divenne il più famoso e pregiato di tutto il mondo antico, tanto che intellettuali come Marziale scrissero: "Bacco amò queste colline più delle native colline di Nisa". L'aspetto del vino era chiaramente diverso da quello moderno. Gli antichi non praticavano filtrazioni, per cui la bevanda era molto densa. Il vino campano era richiesto in tutto il mondo antico e per affrontare i lunghi viaggi via mare, le anfore in cui era contenuto venivano sigillate con della resina, per evitare il contatto con l'aria e quindi l'ossidazione.
All'epoca dell'eruzione del 79 d.C., gli abitanti del golfo non avevano idea che il Vesuvio fosse un vulcano, e infatti lo definivano Mons (Monte). Appariva ai loro occhi come una verdeggiante montagna, dalla incredibile fertilità. Ed è proprio questa incredibile dote del suolo vesuviano, che ha spinto l'uomo, nei secoli, a tornare ad abitare questi luoghi, nonostante la pericolosità del vulcano.
La vitivinicoltura vesuviana, oggi, deve gran parte del suo successo all'opera di un ramo della famiglia Medici, che da Firenze, si era trasferita in questa zona (ad Ottaviano c'è ancora il castello Mediceo) verso la metà del XVI secolo. Il nome Bosco de' Medici è un tributo a questa nobile casata. Infatti parte dei nostri terreni, erano di proprietà della famiglia fiorentina. In uno di questi vigneti ritrovammo una pietra di limite con inciso lo stemma della casata. Oggi, quello stemma, è diventato il simbolo della nostra azienda.
Esposte verso sud, in quello scorcio di panorama unico al mondo che è il golfo di Napoli, le nostre viti risalgono le pendici del Vesuvio. Coltiviamo 8 ettari di vigna.
L'azienda oltre ad avere a cuore la tradizione vitivinicola vesuviana, ha anche una visione moderna volta al miglioramento delle tecniche e allo studio agronomico, per proporre vini dalle forti radici, che però sappiano guardare al futuro con sempre rinnovato interesse. In questo vigneto, analizziamo anno dopo anno il comportamento di tutte le varietà da noi coltivate.
Nei nostri 8 ettari di vigna, coltiviamo esclusivamente uve autoctone: Piedirosso e Aglianico per i rossi; Caprettone e Falanghina per i bianchi. In particolare il Piedirosso deve il proprio nome alla particolare forma del grappolo, che somiglia ad una zampa di piccione; mentre il Caprettone, deve il proprio nome, al fatto che il grappolo somiglia alla barba di una capra.
I sistemi di coltivazione utilizzati dall'azienda, sono il tradizionale "Tendone Vesuviano", in cui le viti vengono coltivate in modo da formare un'unica grande tettoia; e la più moderna "spalliera" (sistema a filare utilizzato anche per il vigneto sperimentale). La particolarità dei nostri vigneti, sta nel fatto che, tutte le viti sono a "Piede Franco", cioè sono tutte viti di origine europea. Alla fine dell'800, infatti, importata dalle Americhe, la Fillossera (Parassita che attacca le radici della vite) aveva distrutto quasi totalmente le vigne europee. Ad oggi non esiste rimedio per contrastare questo parassita. L'unico palliativo, è rappresentato dall'innesto della vite europea su una radice di vite americana (che è geneticamente immune all'attacco del parassita). Nel caso delle nostre viti, è il terreno vulcanico e sabbioso, che le difende dall'attacco della Fillossera. Questa particolare condizione, fa si che il nostro vigneto non abbia bisogno di radici americane.

Produciamo quattro Vini: Il Lavaflava e il Lavarubra che sono i nostri Lacryma Christi Bianco e Rosso, vino che deve il proprio nome alla leggenda secondo cui, Dio riconoscendo nel Golfo di Napoli un lembo di cielo strappato da Lucifero durante la caduta verso gl'Inferi, pianse e laddove caddero le lacrime divine sorsero le viti del Lacryma Christi. Mentre i Pompeii Bianco e Pompeii Rosso sono i vini della tradizione Pompeiana.
Tutti i nostri vini, vengono vinificati e affinati in acciaio (Silos); i due vini rossi, subiscono un ulteriore passaggio in tonneaux (botti da 500 litri). Mentre l'acciaio permette alle componenti del vino di equilibrarsi; il legno, attraverso la sua azione microssigenante, permette al vino di "respirare". Tale processo serve per ampliare il bagaglio olfattivo dei nostri rossi. Il Piedirosso (alla base dei nostri vini rossi) è un'uva particolarmente ostica da coltivare e vinificare.
Come dicevamo, Bosco de Medici ama la sperimentazione, ed è per questo che da prossimo anno saremo la prima azienda del Vesuvio a praticare la vinificazione in anfora. Il primo vino che proporremo, in questa veste, sarà il Pompeii bianco. Riprendiamo così, le antiche tecniche degli antichi popoli che abitavano questi luoghi. Con Bosco de' Medici il cerchio si chiude, dagli antichi, passando per la casata dei Medici, oggi la famiglia Palomba riprende questa preziosa eredità proponendo vini dal passato glorioso e dal futuro tutto da scrivere.

[c]BOSCO DE' MEDICI
winery

Via Antonio Segni, 41
Pompei (NA)
Tel.: 0818564040 - 3394209163
info@boscodemediciwinery.it[/c]


evento segnalato su win.spaghettitaliani.com

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