Articolo inserito da Nicola Rivieccio il giorno 15/11/2017 alle ore 00.36.44
A Parigi, nella sede dell'Unesco, la Campania è stata protagonista di una tavola rotonda che ha fatto il punto sullo stato del Grande Progetto Pompei, sulle politiche culturali e sulle azioni interistituzionali mirate alla salvaguardia e alla promozione del patrimonio culturale. Il generale Luigi Curatoli, a capo del GPP, ha espresso soddisfazione per i risultati e ha annunciato: "Abbiamo stimato di chiudere tutti i cantieri entro il 2018. Se non ci saranno intoppi potremo riconsegnare il sito alla sua gestione ordinaria".
Sul dopo - grande progetto è intervenuto anche il Direttore Generale del Parco archeologico di Pompei, Massimo Osanna: "Quella del grande progetto è stata anche l'occasione per impostare una metodologia di lavoro e recuperare personale di cui si sentiva la necessità. Credo che sia importante continuare con la stessa modalità virtuosa e dotare Pompei anche della figura di un direttore di seconda fascia che si occupi
esclusivamente della parte amministrativa, esperto di gare e di appalti, con modalità manageriali".
Dal crollo della Schola Armaturarum agli elogi dell'Unesco, il Grande Progetto Pompei rappresenta quindi un modello per il restauro, la manutenzione e la valorizzazione, al centro del sistema dei siti Unesco della Campania. E' stato un percorso che ha fatto risalire Pompei in vetta non solo ai siti archeologici più visitati al mondo ma anche tra quelli meglio mantenuti e amministrati.
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