Evento (Spettacoli) inserito in archivio il giorno 19/01/2018
Ritorna il cinema francese al Cinema De Seta a partire da martedì 23 gennaio 2018 con la sesta edizione della rassegna Cinémardi, organizzata dall'Institut français Palermo in collaborazione con Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo.
François Truffaut e Maurice Pialat sono sicuramente i due cineasti che hanno la maggiore influenza sul cinema francese contemporaneo e non è un caso che questa sesta edizione di Cinémardi si apra il 23 gennaio alle 21 con Lle Dernier Metro di Truffaut e si chiuda con Pialat a fine marzo, il 27 per la precisione.
Truffaut, figura fondamentale della Nouvelle Vague, incarna oggi, ed è praticamente l'unico, un cinema francese che è allo stesso d'autore e grande pubblico. Premiato ai suoi tempi da dieci César, L'ultimo metrò è stato, come ricorda Frédéric Bonnaud, all'origine di un malinteso in patria che sarebbe l'ora di dissipare: poiché fu il film più costoso e il maggior successo commerciale di Truffaut, si insinuò a lungo che fosse un film consensuale e accademico - d'altronde è pur sempre un film in costume - con il quale il regista, all'apice della sua gloria, avrebbe raggiunto una certa "nuova qualità francese" affidandosi allo star system (la coppia formata da Catherine Deneuve e Gérard Depardieu, entrambi magnifici),
rinnegando così i suoi ideali di gioventù. Rivisto oggi, L'ultimo metrò, allo stesso tempo un affresco sull'Occupazione e un film molto personale, appare come uno dei film più luminosi del suo autore e l'apice della sua arte narrativa. A Parigi nel 1942, durante l'Occupazione tedesca, una compagnia teatrale prova un nuovo spettacolo sotto la direzione dell'attrice principale e direttrice del teatro. Suo marito, ricercato dai nazisti, si nasconde nello scantinato del teatro.
«Insieme a I 400 colpi, L'ultimo metrò resta il maggiore successo commerciale di Truffaut. È anche il film del riconoscimento definitivo e l'inizio di un malinteso riguardo il suo posto nel panorama del cinema francese. Lungi dall'essere un film di compromesso come viene spesso descritto, L'ultimo metrò non fa nessuna concessione e rappresenta la grande riflessione che Truffaut conduce sul potere e sui limiti dello spettacolo. L'intimità è ovunque in un film che è un sogno hollywoodiano, ma nascosta pudicamente dalla perfezione della realizzazione», dice Frédéric Bonnaud, di Les Inrockuptibles.
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