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Spaghetti Italiani - Portale di Gastronomia

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Introduzione alla Rubrica e indice di tutti i numeri

 

25 Giugno 2003 – Concerto dei Litfiba durante il Palermo Fest

 

 

Cronaca del concerto e foto


 

INTERVISTA AD GHIGO RENZULLI E GIAN LUIGI CAVALLO DEI LITFIBA

di Luigi Farina

 

Sapori tradizionali a ritmo di rock

  

Palermo 26 Giugno 2003 ore 01.00 - E' appena terminato il concerto dei Litfiba al Foro Italico di Palermo, finite le pratiche di rito con foto e consegna di omaggi, Ghigo e Gian Luca mi concedono di buon grado l'intervista, stanchi ma felici di aver donato al pubblico palermitano della buona musica rock. 

 

Ghigo Renzulli

 

Il nome Litfiba ricorda, nelle ultime due lettere, la via dove si trovava la cantina dove sono nati i Litfiba. Cantina fa pensare anche al vino, qual'è il tuo rapporto con il vino e anche con il cibo?

Il mio rapporto con il vino non è molto buono, non sono assolutamente un bevitore, cioè non bevo quasi mai. Superalcolici quasi mai, vino pochissimo, e se lo bevo, lo bevo solo in compagnia d'amici o quando sono a cena al ristorante. Invece il mio rapporto con il cibo è ottimo, sono un buon mangiatore, mi piace tantissimo mangiare, ma purtroppo non posso mangiare tutto quello che vorrei, per la mia costituzione tendente ad ingrassare, io passo tre quarti della mia vita a dieta, finchè reggo, poi quando non ce la faccio più mi rifaccio e mangio tutto quello che voglio mangiare, e poi mi rimetto a dieta e si ricomincia.

 

Quando vai in giro preferisci gustare la cucina regionale, o hai un tuo standard?

Quando si va in giro si fa uso di due tipologie di cucina. Quella veloce, quando hai fretta, a quel punto te la fai in autogrill, in autostrada, tanto è tutta uguale. Li non devi mangiare, devi nutrirti, e quindi quanto vale che ti fermi per strada, perdi meno tempo. Quando c'è tempo, allora puoi godere della cucina tradizionale dei vari posti dove vai a suonare, allora a quel punto con calma e pazienza ti vai a cercare il bel ristorante e ti godi una serata con buoni piatti tradizionali.

 

Nei prossimi due mesi sarete ancora in tour, dopo vi fermerete per finire il vostro prossimo lavoro. Ce ne vuoi parlare e darci qualche anticipazione?

Abbiamo già pronto mezzo disco. Adesso si va in giro e poi ci fermiamo per fare l'altra metà del disco. Il disco precedente era un disco rock, ma con molte influenze elettroniche, molto suonato, ma anche molto programmato. La direzione che stiamo prendendo per questo disco è diversa, sarà solo suonato, poi con il ritorno di Antonio, e la sua partecipazione alla composizione del disco, andremo verso una musica sempre potente ed energica, però più raffinata, sicuramente, più di ricerca

A te Gian Luigi vorrei chiedere, cosa è significato per te entrare in un gruppo con delle difficoltà obbiettive iniziali e come hai fatto a proporti autorevolmente, scacciando i fantasmi e imponendoti con la tua personalità?

Penso che per alzarsi bisogna cadere. Il posto che mi ha proposto Ghigo è un posto molto importante e molto alto, che era all'inizio veramente al di la di quello che io riuscissi a vedere. Una cosa molto difficile, perchè parliamo di qualcuno, che per 20 anni ha tracciato delle linee importanti del rock italiano. L'entusiasmo era fortissimo, l'incoscienza anche. Creare, formarsi e forgiarsi all'interno di un crogiolo rock così importante per me è stato fondamentale. Come si ci riesce? Non lo so, io penso che l'importante sia credere in se stessi, nel proprio centro, perchè l'unica cose dalla quale devi difenderti in questo percorso è lo sconforto, il sentire magari che non sei come vorresti in quel momento, a causa magari di insicurezza. E quindi credere, credere, credere per poi sentirsi finalmente libero e sentire le tavole del palco che rispondono come se fossero un ritmo ai tuoi passi e diventano casa tua.

Con Ghigo ho iniziato parlando di eno-gastronomia voglio finire con te con lo stesso argomento. Qual'è il tuo rapporto con il cibo e il vino?

Il mio rapporto è un rapporto saporitissimo con tutte e due le facciate dell'eno-gastronomia. Io sono originario di Parma ed ho parenti in Liguria, due terre che ti sanno proporre sapori molto interessanti, molto forti. Il cibo lo apprezzo tantissimo, mi piacciono le cose semplici, con elementi naturali, ma con personalità, quindi poche cose ma di grande personalità. Come si suol dire è più difficile fare uno spaghetto pomodoro e basilico, perchè se lo fai bene lo senti bene, se invece fai una roba mista piena di sapori, già puoi mascherare, invece li non mascheri. Il vino mi piace tantissimo, ed ho un rapporto bellissimo, perchè è sempre una scoperta, non me ne intendo granchè, ho amato subito i vini in toscana, sto imparando ad apprezzare tanti vini, e scopro sempre di più che il vino ha qualcosa da darti nel farti riflettere, mi piace di più la meditazione con il vino, più che l'esaltazione del gusto durante il pasto. Quindi mi piace più bermelo per i fatti miei, fuori dai pasti.

 

Gian Luigi Cavalli

Ringrazio i Litfiba per la loro accoglienza e disponibilità, mi complimento nuovamente per il concerto e li lascio al giusto riposo.

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