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Spaghetti Italiani - Portale di Gastronomia


Introduzione alla rubrica ed indice puntate


Seconda puntata - Marzo 2005

Centrale Palace Hotel e Grand Hotel et des Palmes

di Luigi Farina

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Le Interviste: Giuseppe Cajozzo


Giuseppe Cajozzo

consierge del Grand Hotel et des Palmes di Palermo

foto di Luigi Farina ©2005

Il concierge di un'albergo è un po' il punto di contatto fra clienti e albergo. Esserlo all'Hotel delle Palme penso sia ancora più accattivante e ricco di aneddoti. Ci parli un po' di questa sua esperienza e di quanto gli è stato tramandato da chi l'ha preceduto.

E' quasi un trentennio che io lavoro all'Hotel delle Palme, sempre facendo lavoro di portineria e ricevimento. Avendo fatto politica prima di venire a lavorare qui, ho avuto modo di incontrare molti politici all'interno di questa struttura, e sono diventato il punto di riferimento di tanti politici della regione siciliana, chi mi chiedeva consigli, chi voleva conoscere le novità degli altri, quindi ero il collettore un po' dei loro segreti e di tutto quello che avevano di bisogno. Un collega simile si trova al Plaza di Roma, che per esempio faceva trovare le camicie a De Michelis. Qui erano all'ordine del giorno queste cose, per esempio c'era qualche onorevole a cui mancava sempre la cravatta, e io compravo le cravatte visto che all'assemblea era d'obbligo averla. E' un lavoro bellissimo quello del consierge, che ti mette a contatto con tanti tipi di persone, sopratutto in un Grande Hotel, dove passano molti personaggi della cultura, dove si svolgono congressi. Spesso incontrare professori di università che sono stati miei professori, mi ha fatto tanto piacere.

L'albergo nasce come casa nobiliare intorno alla metà dell''800, con l'ingresso su via Mariano Stabile, che a quei tempi era l'unica via di accesso verso il porto, in un periodo in cui l'economia della città si basava molto sul porto e queste strade, che erano dei grandi canaloni, erano molto importanti. La via Mariano Stabile veniva chiamata la via dei capacioti, perchè era la via di accesso

al porto, dove c'era la vera economia della città, per i commercianti che venivano dalla zona di isola delle Femmine e Capaci. Qui davanti all'Hotel si trovava un palmeto, ed era una zona paludosa. Verso la fine dell'800 questo palazzo fu venduto dagli Ingham ad un certo Ragusa, che aveva aperto il primo albergo a Palermo, l'hotel Trinacria. Il Ragusa, da buon genovese, molto ferrato nel commercio, capì che la Sicilia era scelta sopratutto dai tour della cultura, visto che i poeti, gli artisti, ..., avevano visto che la città di Palermo, la famosa conca d'oro, tanto osannata, rendeva il clima così mite, che chi era ammalato, allora c'erano tutte queste malattie di natura respiratoria o malarica, riceveva benefici dal clima di questa città. Quindi la città fu visitata da tanti scrittori, poeti, musicisti, che vennero ad alloggiare qui, come per esempio Roussell, che morì qui alla 224, che diventò famoso dopo la morte, che adoperava il metodo di cambiare l'ordine delle parole di una frase, cambiando completamente il senso della frase. Era una persona molto sadica, non amava le donne, le odiava a tal punto che invitava le donne a pranzo, però mezz'ora prima entrava in cucina si faceva preparare il pranzo e mangiava, in modo da essere sazio prima di sedersi a tavola, una volta seduto a tavola con l'invitata di turno non faceva altro che istigarla e la portava all'esasperazione, lasciandola digiuna. Però era molto amante dei prodotti veri, si faceva mandare la frutta giornalmente dalla Francia. Si dice che la sua morte sia stata procurata dalla sua nutrice, voleva togliersi la vita ed aveva chiesto ad un cameriere dell'hotel, che però si rifiutò, ed allora si dice che ci pensò la nutrice. Passarono da qui poeti uruguaiani, uomini illustri di ogni genere, noi dobbiamo vedere questa struttura nel 1874, quando era già stato ultimato il teatro Politema, ed iniziavano a costruire il teatro Massimo, in contemporanea nascevano tanti nuove ville e palazzi, come palazzo Tagliavia, venne costruita la via Villa Reale, che era in origine un vigneto, nel 1891 in via Villafranca nasceva l'esposizione tanto osannata dal Pitrè, da cui lo stesso Pitrè raccolse tutte le opere offerte dai nobili dell'entroterra per realizzare il Museo Pitrè.

Tornando alle Palme, all'apertura del teatro Massimo c'era quella voglia d'arte di cultura, un po' come adesso dopo la riapertura del teatro, che portava alle Palme tantissimi nobili, che lasciavano i loro feudi ai gabbelloti, che si curavano di tutto compreso degli incassi, e davano solo una piccola parte, da sperperare, ai nobili. Qui venne Wagner, arrivò il 5 Novembre 1981, con la moglie, la figlia ed un gruppo di amici. Aveva un rapporto d'odio con la direzione, perchè allora i prezzi non venivano calmerati secondo il periodo annuale, ma veniva applicata la legge del commercio, se l'albergo era pieno aumentava i prezzi, se era vuoto li abbassava, e Wagner che voleva stare 3-4 mesi qui, non voleva andare ad alloggiare presso le case dei nobili palermitani, nonostante i tanti inviti, odiava questo sistema. Era una persona molto schiva, come tutti i geni, per evitare di avere persone a pranzo con lui, visto che i nobili usavano autoinvitarsi, si metteva uno scialle in testa, un pastrano, la moglie cominciava a dire: "il maestro sta avendo l'ispirazione!", e tutti scappavano, c'era la corsa dalla hall per lasciarlo solo, in silenzio, perchè Wagner aveva l'ispirazione, appena la gente se ne andava, si levava lo scialle dalla testa e tutti a mangiare al ristorante. A tavola erano sempre circa in 7, fra cui c'era un nobile di Acireale, che si teneva molto caro, perchè pensava che se andava via dalle Palme poteva andare nella villa di questo nobile, anche perchè la figlia si era innamorata di questo ragazzo. Poi si è trasferito ai Porrazzi dove finì di comporre e fece ascoltare agli amici il Parsifal. Andando un po' più avanti nel tempo, qui ha alloggiato il Crispi, che venne eletto primo ministro per un motivo tecnico, visto che qui in Sicilia c'erano i contadini che volevano applicare la legge dell'agraria, cioè volevano prendersi tutti i terreni in mano, e questo disturbava questi nobili, gli stessi nobili che vollero Crispi, che essendo della zona poteva combattere meglio questo sistema, e Crispi soggiornando nell'albergo e bivaccando nel salone degli specchi ha cercato di domare i moti di Corleone, facendo uccidere tante persone, e di questo si confessava con il consierge di allora. Negli anni '40 qui è stata impiantata la sede del quartiere generale americano, che hanno distrutto l'hotel delle Palme, lo hanno distrutto portandosi tutti i mobili più importanti dietro, e qui divenne un punto di incontro di una certa voluttà politica, di una certa voluttà amministrativa del luogo, il famoso Vizzini, che veniva qui in albergo, perchè gli americani lo avevano osannato, e lo nominarono sindaco di Villalba, mentre c'era qualche personaggio di sinistra, che aveva pensato che con l'avvento degli americani avrebbe potuto estromettere il Vizzini dal potere politico. Poi ci furono personaggi importanti, importanti per noi sopratutto dal punto di vista economico, come il barone Di Stefano, che alloggiò qui per circa 50 anni, aveva delle suite, dove viveva da solo, ma riceveva tanti invitati, tanti amici, da Carla Fracci a famosi cantanti di lirica, come il maestro Di Stefano, di cui diceva in giro di essere cugino, anche se non era vero niente, infatti avevano solo il cognome in comune. Veniva seguito perchè aveva conoscenze al teatro Massimo e si adoperava per far dare un buon caché ai suoi amici, quindi tutti lo seguivano. Aveva una mentalità tutta sua sulla cucina, tutti i suoi prodotti venivano dal suo paese di origine, Castelvetrano in provincia di Trapani, tutti i giorni arrivava un corriere che portava il pane, il formaggio, la ricotta, le olive, l'olio, e il maitre di allora, che si chiamava Stassi, andava al mercato della Vucciria a comprare il pesce o qualcos'altro che non arrivava dal suo paese di origine per lui. Scendeva dalla scala fischiettando con il suo sigaro acceso, oggi sarebbe stato un dramma per via delle nuove leggi sul fumo, e si sedeva a tavola all'una, e finiva alle cinque di pomeriggio. Fra i commensali che riceveva al suo tavolo c'era spesso il maestro Guttuso con la moglie, però Guttuso alle tre in punto si alzava, si accendeva la sigaretta e passava dal banco, a parlare con me, si parlava di arte, di cultura siciliana, poi si faceva accompagnare a casa dal suo autista Isidoro. Il barone è morto nel 2002, negli ultimi anni è stato assistito da tanta gente, perchè stava molto male.

Da qui sono passati tutti i presidenti della Regione Sicilia, iniziando dall'era La Loggia, e poi tutti gli altri, da qui sono passati tanti personaggi politici, che ricordiamo con molto piacere, visto che con noi erono molto spartani, aperti, esigenti, e spesso il personale doveva risolvere alcuni problemi.

Dal '94 la vita di questo albergo è un po' cambiata, perchè la nuova proprietà gli ha dato un input un po' diverso, le camere sono diventate più efficienti, la clientela è un po' più raffinata, sopratutto è innamorata di questa hall che è una delle più belle al mondo, si sono creati due banconi di portineria, per dare più spazio e garanzia alla clientela, è diventato un grand hotel di tour sopratutto di cultura, arrivano scrittori da tutto il mondo.

Per finire ci parli della pubblicazione che stampate per i vostri clienti, "Un Ospite a Palermo".

Da cinque anni a questa parte è nata l'esigenza di stampare una rivista utile per i turisti, e ci siamo messi a fare gli imprenditori a livello editoriale, ed è stata una bella avventura, abbiamo creato appunto "Un Ospite a Palermo". L'ho creato io personalmente, sulla falsa riga di quello che si stampa a Venezia, ed è diventata la mia sposa da cinque anni a questa parte, non è facile, anche perchè Palermo non è una città molto propensa ad accettare le pubblicità, che sono quelle che ci permettono di andare avanti, accetta le pubblicazioni ma non le pubblicità. In questa rivista sono inserite le manifestazioni, le mostre, i musei, i taxi, gli orari degli aerei, le distanze fra una città e un'altra, tutto quello che serve al turista, da quando arriva a quando parte, inoltre abbiamo inserito l'ora solare nel mondo, perchè è importante che sappia l'ora nel proprio paese di origine. Ho ricevuto grandi manifestazioni di stima per questo mio lavoro, che anche se faticoso da tante belle soddisfazioni.


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