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Spaghetti Italiani - Portale di Gastronomia


Introduzione alla rubrica ed indice puntate


Quarta puntata - Luglio 2005

Premiata Salumeria San Francesco - Ristorante Fini - Hotel San Francesco

Caffè dell'Orologio

di Luigi Farina

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Le Interviste: Denis Bretta

Denis Bretta

Maître Ristorante Fini

Intanto da quanto tempo lavora in questa struttura?

Sono 17 anni che lavoro con la famiglia Fini.

l ristorante Fini è al centro fra passato e presente, passato per la salumeria che ha alla sua destra, punto di partenza, presente per l’Hotel San Francesco che ha alla sua sinistra. Partiamo quindi dal passato parlando della Premiata Salumeria Telesforo Fini.

L’azienda Fini nasce nel 1912, con la salumeria che si trova qui all’angolo e con il commendator Telesforo, che a quel tempo era garzone di bottega, poi visto che il proprietario della salumeria era anziano, decise di chiedere al signor Telesforo se voleva rilevare l’attività, visto che comunque sembrava appassionato. E così fu, perché insieme alla moglie fece questo investimento e decise di comprare la salumeria, e da li iniziò l’avventura della famiglia Fini. La salumeria è oggi ancora come era allora, è chiaro che nel tempo ci sono state diverse ristrutturazioni, però nella forma è rimasta tale e quale, i prodotti cercano di essere, per quanto sia possibile, i più genuini possibili, comunque la volontà della famiglia Fini è quella di cercare sempre il prodotto di qualità, da potere offrire ai propri clienti. Sono ancora conservate le affettatrici e le bilance del tempo, che ormai sono solo in mostra, ce ne sono altre che sono conservate gelosamente dai nipoti, quasi come reliquie, sotto a delle teche. L’evoluzione verso il ristorante si ebbe dopo qualche anno, quando nel retrobottega pensarono di offrire ai clienti di passaggio la possibilità di fermarsi e di assaggiare qualche piatto e di gustare le specialità che si trovavano nella salumeria, si cominciarono ad offrire quelle cose

che si potevano gustare in quei anni come i maltagliati con i fagioli, lo zampone, il cotechino, …, e così nasceva praticamente il Ristorante Fini. Il ristorante è ancora oggi collegato da una porticina con il retrobottega della salumeria. E da li parte un pochino tutto, pian piano si è allargato, è diventato un pochino più grande, e questo è l’inizio del cammino di tutta l’azienda, poi si è aggiunto l’albergo, che prima era in largo Garibaldi, poi negli anni ’70 è stato spostato sulla via Emilia, quindi un pochino più avanti andando verso Bologna, e a settembre dell’anno scorso è nato questo piccolo gioiellino che è l’hotel San Francesco, che si trova a fianco e sopra al ristorante, che è stato per l’occasione anch’esso ristrutturato.

Tornando a parlare del primo albergo della famiglia Fini, intorno agli anni ’30, quello di largo Garibaldi. Aveva una caratteristica che mi fa piacere ricordare: era a due passi dalla scuderia Ferrari e quindi fu un punto di ritrovo per tantissimi personaggi legati all’automobilismo.

Si a quei tempi fu acquisito dalla famiglia Fini, era già esistente, e la struttura era caratteristica dell’albergo, la si può vedere ancora, anche se adesso l’edificio è occupato da una banca. Poi per motivi di ristrutturazioni decisero di lasciarlo e di spostarsi un pochino più avanti in una nuova struttura, all’interno molto funzionale, ma all’esterno molto diversa, con uno stile molto più moderno rispetto a quello che era invece quella di largo Garibaldi. Negli anni ’40 vicino all’albergo di largo Garibaldi nacque la scuderia Ferrari, e l’albergo diventò il punto di ritrovo di piloti e personaggi legati all’automobilismo. In ogni caso tutti i personaggi che in quel periodo sono passati per Modena siano passati da quell’albergo, chi si è fermato in albergo, chi solo per una sosta, un pranzo o una cena al ristorante. Vedendo le fotografie dell’epoca personaggi illustri ne sono passati parecchi, come d’altra parte ancora oggi.

Parliamo adesso dell’ultimo nato, quello che lei ha chiamato un “gioiellino”, costruito su tre palazzi diversi, con i problemi dovuti ai livelli diversi dei piani e dal fatto che essendo palazzi storici non potevano essere stravolti, riuscendoci fra l’altro, come ho potuto constatare di persona, in maniera egregia.

Intanto la famiglia Fini abitava qui al primo piano, sopra al ristorante, poi si spostarono e le sale al primo piano vennero usate per sale banchetti. Andando avanti negli anni, salendo nei piani superiori e nella palazzina a fianco nacquero gli uffici, la parte amministrativa dell’azienda, anche perché nel frattempo la famiglia Fini decise di avviare anche una parte industriale con i salumifici, con le paste fresche, quindi una parte importante che doveva essere controllata da una parte amministrativa, e lo spazio venne ricavato in questa palazzina adiacente al ristorante, e così è stato per molti anni. Poi la parte industriale dell’azienda venne ceduta nel 1889, e questa palazzina divenne troppo grande per ospitare gli uffici che necessitavano per il resto dell’azienda, quindi si pensò di spostarli un po’ più fuori Modena, e così questa parte restò vuota. E rimase vuota per diversi anni. Poi i nipoti del commendator Telesforo, gli attuali proprietari pensarono appunto di costruire un piccolo albergo, lo spazio non era sufficiente e quindi venne acquisita anche una terza palazzina attaccata alle altre due, appunto per questo sono tre strutture. Essendo in centro storico non era possibile livellarle, per cui esternamente la ristrutturazione è stata fatta seguendo i vincoli architettonici del centro storico, all’interno è stato sventrato tutto completamente, ma essendo i piani su livelli diversi si è dovuto ricorrere a Sali e scendi per passare da una palazzina all’altra, che in alcuni casi si ritrovano anche nelle camere. Tuttavia penso sia una caratteristica piacevole, che da anche un tocco di familiarità alla struttura. Alla fine le stanze sono tutte diverse l’una dall’altra, alcune hanno anche delle caratteristiche uniche come le suite dell’ultimo piano che hanno un giardino, con dei piccoli bonsai, con una vetrata che da su questo giardino, ce n’è una che ha un salottino da dove si possono ammirare i tetti di Modena. Le altre camere sono fatte con metrature diverse, con arredamenti diversi, marmi diversi, anche i bagni sono strutturati in modo differente, ce ne sono di quelle affrescate, alcune hanno le travi di legno, quindi c’è la possibilità di scegliere un po’ per tutti i gusti.

Tornando a parlare del ristorante, cosa offrite ai vostri clienti? Che tipo di cucina presentate?

Noi siamo un ristorante di tradizione, nasciamo come un ristorante tipico modenese, e ancora siamo convinti di esserlo e portiamo avanti questa idea. Basta guardare il nostro menu per accorgersi che la prima pagina è dedicata a tutti piatti della cucina di Telesforo e Giuditta Fini e poi Giorgio Fini, quindi comunque piatti tradizionali, che vanno dagli antipasti di salumi, cercando quanto possibile di andare alla ricerca del massimo della qualità, quindi il culatello con le stagionature, i 36 mesi, il prosciutto di Parma e di Modena, la mortadella, quelle cose che già offrivano in salumeria i primi anni. I tortellini in brodo, il bollito, il fritto misto, il pasticcio di tortellini, quelli sono comunque, e restano, i nostri cavalli di battaglia. La gente ancora, e questo ci fa un enorme piacere, viene per gustare questi piatti, non dico scomparsi, però che sono legati alla tradizione della cucina modenese. Poi ovviamente per ragioni anche pratiche, nel senso che noi abbiamo una buona parte della nostra clientela che è formata da affezionati, diciamo così, anche modenesi, proponiamo anche una cucina più internazionale, quindi piatti di pesce, che sarebbe quasi impensabile non avere al giorno d’oggi, c’è una forte richiesta, e va aumentando. Però quello che ci rende più orgogliosi sono i piatti della tradizione, quindi portiamo avanti la cucina tradizionale, se si vuole un attimino alleggerita, ma mai arrivata a scomporre i piatti, o a rivisitazioni così forti come altri ristoranti propongono.

Questo è un ristorante legato ad un albergo, ma in una forma un po’ anomala essendo nato prima il ristorante e molto dopo l’albergo. Che percentuale di clientela del ristorante è composta da ospiti dell’albergo, in confronto agli esterni che vengono a gustare la vostra cucina?

Potremo dire che non è il ristorante dell’albergo, ma è l’albergo del ristorante, perché comunque, senza nulla togliere all’albergo, il ristorante ha una storia ormai abbastanza lunga, quindi è fortunatamente molto conosciuto. La maggior parte della clientela proviene dall’esterno, e poi ci sono anche quelli che si fermano in albergo. La percentuale delle presenze di ospiti dell’albergo non è al momento altissima. E’ chiaro che il cliente che passa da Modena e si ferma in albergo, difficilmente non coglie l’occasione di fermarsi almeno una volta al ristorante, anche se fa un pranzo veloce, però in genere la sera passano sempre.

Fra i personaggi che sono passati da qui ne ricorda qualcuno in particolare?

Di personaggi ne ho visti tanti, dal mondo della politica, allo spettacolo. Ricordo l’onorevole Nilde Jotti, ricordo Pertini, ricordo che durante la visita del Papa a Modena, non si fermò al ristorante, ma andammo noi perché fu ospitato in Prefettura e andammo in Prefettura a servire Giovanni Paolo II. Parecchi personaggi della canzone e dello spettacolo, come Pippo Baudo, la Vanoni, Gino Paoli, fino ad arrivare all’ultimo, che era qui a Modena domenica scorsa, Fiorello. Mike Tison, un po’ di tutto.


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