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26 Maggio - Presentato in Curia il 380° Festino di Santa Rosalia, un'opera in musica con Van Dick che racconta la peste.

 

 

PRESENTATO OGGI IN CURIA IL 380° FESTINO DI SANTA ROSALIA, UN’OPERA IN MUSICA CON VAN DYCK CHE RACCONTA LA PESTE

 

Antoine Van Dyck, il grande pittore fiammingo che nel 1624 si trovava a Palermo; il viceré Emanuele Filiberto di Savoia, ucciso dalla peste; e il cardinale Giannettino Doria, suo successore, sotto il quale avvenne il ritrovamento delle reliquie di Santa Rosalia. Sono loro i personaggi centrali nella drammaturgia creata anche quest’anno da Luca Masia per la notte-spettacolo del 14 luglio, la cui principale caratteristica sarà quella di essere una vera e propria opera musicale.

La 380ª edizione del Festino di Santa Rosalia, diretta da Davide Rampello, è stata presentata questa mattina dal sindaco Diego Cammarata all’arcivescovo di Palermo, Salvatore De Giorgi.

Le manifestazioni in onore della Patrona si svolgeranno dal 10 al 15 luglio e vedranno, come di consueto, numerosi spettacoli musicali, triunfi e rappresentazioni teatrali negli angoli più pittoreschi del centro storico, oltre alle solenni cerimonie liturgiche, i cui programmi nel dettaglio verranno definiti tra qualche settimana.

Ma tutta l’attenzione sarà puntata sulla notte del 14 luglio e sullo spettacolo che rinnoverà le vicende di quel 1624, quando Palermo, piagata da un’epidemia di peste (che in meno di due anni farà circa 30 mila vittime), verrà liberata dal terribile morbo grazie all’intercessione di Santa Rosalia, nobile fanciulla normanna eremita, le cui ossa vennero ritrovate sul Monte Pellegrino.

L’opera musicale - In parte dal vivo e in parte su basi registrate, musiche, voci e cori originali accompagneranno il racconto, diventando protagonisti, a fianco dei tre personaggi storici. Il cast di attori e cantanti eseguirà in scena i brani recitati e musicali nei

due palchi stabili del Palazzo Reale e della Cattedrale. Musica lirica ed etnica, fra Oriente e Occidente, melodie barocche e ritmi magrebini, strumenti antichi e moderni: sarà una colonna sonora di grande impatto, che attingerà fondamen-talmente dalla tradizione palermitana, dove confluiranno echi arabeggianti e mediter-ranei, di natura colta o popolaresca, e con inserimenti di carattere liturgico.

La città teatro - Nell’ottica del massimo coinvolgimento spettacolare dei luoghi, quest’anno le architetture del centro storico saranno particolarmente valorizzate grazie agli interventi di Giantito Burchiellaro che ne accentueranno la valenza barocca. Scenografo di fama (ha lavorato nel teatro lirico e nel cinema con importanti registi, come Fellini, Zeffirelli, Bellocchio), Burchiellaro ha svolto un’accurata ricerca sul Barocco siciliano, puntando sui giochi di luce e sulle trasparenze, esaltando gli aspetti contrapposti della città splendida e di quella poverissima.

Sarà Van Dyck (Anversa, 1599 - Londra, 1641) il narratore della vicenda, che avrà inizio, appunto, dallo sbarco a Palermo del pittore, allora già noto ritrattista (qui eseguirà, fra l’altro, una Santa Rosalia, oggi nel Museo di Palazzo Abatellis, e una splendida Madonna del Rosario, nell’oratorio di San Domenico). E all’opera di Van Dyck s’ispireranno le citazioni figurative dello spettacolo.

I due “quadri” principali - Uomo delle brume del Nord Europa, Van Dyck resta ammaliato dal calore di Palermo: trova una città vivace, operosa, straordinario intreccio di culture diverse, ma nella quale, d’improvviso, si staglia l’ombra della peste, il cui contagio viene trasmesso dall’equipaggio di un veliero proveniente da Tunisi. E particolarmente drammatico si sviluppa il momento in cui l’artista esegue il ritratto di Emanuele Filiberto, già presago della sua fine (il dipinto oggi si trova a Londra, alla Dulwich Picture Gallery), nel corso di una conversazione sul destino degli uomini e sulla volontà divina.

È questo l’argomento del primo quadro, nel piano del Palazzo Reale, allestito con una sontuosa scenografia rappresentante Palermo e il palazzo del viceré. Durerà una quarantina di minuti e ai brani recitati si alterneranno motivi cantati dal vivo dagli attori e da un coro lirico.

Dal Cassaro, poi, entrerà in scena il Carro trionfale, la cui struttura è quella dello scorso anno, ma la cui decorazione sarà totalmente rinnovata. Si fermerà dinanzi alla Cattedrale, dove andrà in scena il secondo “quadro”, che avrà come protagonista il cardinale Giannettino Doria in una Palermo annientata dalla peste.
Il palcoscenico rappresenterà un lazzaretto, dove, fra monatti e appestati, lamenti, invocazioni di pietà e le prime voci sul ritrovamento delle ossa di Santa Rosalia, il cardinale, sconvolto e dubbioso, si ritirerà in preghiera. Alla fine (il “quadro” durerà una quindicina di minuti), come “illuminato” dalla visione del Carro, chiederà l’intervento liberatorio di Santa Rosalia. E da questo momento Palermo risorgerà. Sul prospetto della Cattedrale appare una gigantesca immagine che riproduce la Madonna del Rosario dipinta da Van Dyck. Termina qui il racconto squisitamente teatrale, mentre continua la rappresentazione della città in festa.

Preceduto da un corteo di 74 figuranti in costume barocco, al cui centro emerge il baldacchino di Giannettino Doria, il Carro inizia il suo percorso lungo il Cassaro, rischiarato da centinaia di torce e “padelle romane”, decorato da drappi rossi lungo i balconi dei palazzi e accompagnato dalla musica che, talvolta, sembrerà risuonare proprio dal Carro.

Una delicata scenografia che utilizzerà le sculture dei Quattro Canti accoglierà il Carro a piazza Vigliena, dove il sindaco recherà l’omaggio floreale alla Patrona, mentre una pioggia di petali scenderà sulla folla. Da lì, fino a Porta Felice, dove si svolgerà un’ultima tappa con un’ardita scenografia e musica dal vivo, preludio ai circa cinquanta minuti di “giochi di fuoco” che sfolgoreranno sul mare.

Le edicole restaurate - Fra le manifestazioni collaterali, ancora in corso di definizione, da sottolineare il restauro, promosso dall’Amministrazione comunale, di sedici edicole votive dedicate a Santa Rosalia, presenti nell’area dei quattro Mandamenti. Qui davanti, si svolgeranno altrettanti triunfi ad opera di gruppi folcloristici di tradizione.