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In search of SIMURGH

RADIODERVISH

 


RADIODERVISH presentazione cd dal vivo

15 aprile LA FELTRINELLI LIBRI E MUSICA Piazza Colonna

ROMA h.20

 

19 aprile LA FELTRINELLI LIBRI E MUSICA - VIA MELO

BARI h.20

 

21 aprile LA FELTRINELLI LIBRI E MUSICA - PIAZZA DEI MARTIRI

NAPOLI h.19

 

7 maggio – LA FELTRINELLI LIBRI E MUSICA – PIAZZA PIEMONTE

MILANO – h. 18.30
 

…gli uomini sulla Terra sono uccelli di diverso piumaggio,
ciascuno con il proprio tipo di musica e il proprio canto…

el RaMaK

 

In search of SIMURGH è il nuovo disco dei Radiodervish (Cosmasola / il manifesto) un progetto speciale che trova ispirazione nell’opera letteraria Il verbo degli uccelli (Mantiq at-Tayr) dell’autore persiano Farid ad-din Attar (XII secolo).

Il libro è un classico della letteratura sufi che narra dell’impresa che gli uccelli, riuniti a convegno, decidono di compiere alla ricerca del loro Re, il Simurgh.

Un viaggio metaforico attraverso cui Attar dipinge un affresco meraviglioso di un’umanità composita popolata da re e principesse, da schiavi dal petto d’argento e da fanciulle dal volto di luna, da arcangeli che parlano con gli uomini e da sufi erranti pazzi d’amore.

I brani, dunque, rimandano direttamente all’opera di Attar: un canto racconta del tenero amore tra Layla e Majnun, figure emblematiche degli innamorati nella letteratura orientale; una melodia evoca la figura dell’Upupa o della Fenice, uccelli chiave della simbologia mistica, e il volo, metafora principale che attraversa l’intero libro così come il disco, produce l’etereo brano La Falena e la Candela fino ad assumere, in Cento Mondi, le fattezze di un viaggio spaziale.

Le musiche compongono una sorta di suite orientale in cui le emozioni del testo letterario danno forma ad atmosfere fiabesche e a momenti di sospensione rarefatta e meditativa. I testi parlano la molteplicità dei linguaggi tipica della scrittura dei Radiodervish, toccando prevalentemente l’arabo, l’inglese e l’italiano.

 

Musiche e testi: Michele Lobaccaro e Nabil Salameh

Produzione artistica: Saro Cosentino

Arrangiamenti: Michele Lobaccaro, Nabil Salameh, Alessandro Pipino, Saro Cosentino

 

 

Il libro - Il verbo degli uccelli

Farid ad-din Attar è uno dei più noti poeti mistici persiani insieme a Rumi, ed è conosciuto come uno dei più grandi maestri del sufismo. Vissuto fra il 1100 e il 1200, di lui si sa che ebbe una profonda conoscenza della musica, dell’astronomia, della medicina e delle teorie filosofiche delle scuole di quei tempi. Gli sono state attribuite circa un centinaio di opere, fra cui la più celebre è Il verbo degli uccelli.

L’opera racconta il lungo viaggio di uno stormo di uccelli alla ricerca del loro re, Simurgh, trasparente simbolo della divinità, a cui gli uccelli arrivano dopo aver attraversato sette valli: la valle dell’Amore, della Conoscenza, del Distacco, dell’Unificazione, dello Stupore, della Privazione e dell’Annientamento.

Simurgh, che significa “trenta uccelli” (quanti arrivano sino al termine del viaggio dai centomila partiti all’inizio), si manifesta come specchio degli eletti che riescono a vederlo: alla fine dell’opera, la metafora del viaggio si svela nella scoperta dell’identità tra gli uccelli e il loro Re.

Il viaggio è chiara metafora del cammino mistico, dell’elevazione spirituale dell’uomo, delle prove necessarie per raggiungere l’oltre, per congiungersi ad esso e ritrovare nella sua immagine se stessi.

Lo stile dell’opera è ricco di aneddoti, racconti, favole, con una esposizione ricca e raffinata densa di delicata poesia e di profonda sapienza mistica e filosofica paragonabile nella cultura occidentale solo alla Divina Commedia di Dante.

Attar dipinge un affresco meraviglioso di un’umanità composita e popolata da re, principesse, bellissimi giovani dal petto d’argento, fanciulle dal volto di luna, arcangeli che parlano con gli uomini e sufi erranti e pazzi d’amore, personaggi appartenenti sia ai miti biblici che a quelli coranici.

In Italia Il verbo degli uccelli è stato pubblicato dalla SE libri per la prima volta nel 1986, e poi dalla Mondadori nella collana degli Oscar.

 

La produzione artistica: Saro Cosentino

Musicista e produttore attivo dagli anni ’70, ha collaborato con numerosi artisti italiani e stranieri (fra cui Peter Gabriel per il suo Secret World Live). Il suo nome in Italia è legato soprattutto a quello di Franco Battiato, con il quale ha scritto a quattro mani I treni di Toseur. Con il suo primo e omonimo disco, Saro Cosentino, ha partecipato al tour Fisiognomica di Battiato nel 1988; nel ‘92 ha prodotto Caffè de la paix e nel 2001 Ferro Battuto. Ha composto musiche per il teatro, come nel caso di Macchina dell’amore e della morte di Tadeus Kantor nel 1987 e l’opera Genesi per il Teatro Regio di Parma nello stesso anno. Con l’arpista Vincenzo Zitello, ha dato vita al duo A’sciara, in cui la musica tradizionale celtica interagiva con quella elettronica. Il suo ultimo disco, Ones and Zero, è uscito nel 1997 prodotto dai Dischi del Mulo, ed è stato accolto con grande successo di critica.

Attualmente Saro Cosentino vive e lavora fra Milano e Praga e ha prodotto il primo disco da solista di Massimo Zamboni, Sorella sconfitta, pubblicato a gennaio 2004.

 

RADIODERVISH

www.radiodervish.com

I Radiodervish nascono a Bari nel 1997 dal sodalizio artistico tra Nabil Salameh e Michele Lobaccaro, già assieme nella precedente formazione Al Darawish.

La differenza culturale delle loro origini dà vita a canzoni che sono intese come piccoli laboratori all’interno dei quali si svelano varchi e passaggi tra oriente ed occidente, le cui tracce sono i simboli e i miti delle culture del Mediterraneo, luogo di confine che unifica nel momento stesso in cui separa.

Il risultato è un raffinato disegno sonoro tracciato dall’incontro della melodia con testi cantati in italiano, arabo, inglese e francese che affondano le radici sia nella tradizione araba che nella musica d’autore italiana, e che li rende originali ed innovativi nel panorama sia della world music che della musica d’autore italiana.

Presenti nei principali festival, nelle rassegne e nei teatri di tutta Italia (dal premio Tenco a Sanremo al festival di Villa Arconati a Milano ad Arezzo Wave), i Radiodervish vantano anche importanti esibizioni all’estero: Beirut, Bruxelles, Atene, Parigi al prestigioso Théatre de l’Olympia.

In sei anni di attività, sempre con al fianco Alessandro Pipino che collabora con loro nella composizione e negli arrangiamenti, hanno collaborato con numerosi musicisti internazionali da Noa ad Amal Morkus, da Rim Banna a Nicola Piovani, dai CSI a Jovanotti e Stewart Copeland.

 

Discografia:

Lingua contro lingua (1998 - Dischi del Mulo / PolyGram) presentato al Salone della Musica di Torino e vincitore del Premio Ciampi come miglior debutto discografico dell'anno;

In acustico (2001 – Princigalli Produzioni/Cosmasola) una raccolta dei brani più famosi del gruppo, fin dagli esordi come Al Darawish, registrata dal vivo all’Auditorium Vallisa di Bari;

Centro del Mundo (2002 – Cosmasola/Il Manifesto) segna il momento di maggiore visibilità ed affermazione del gruppo sul panorama musicale nazionale ed internazionale con un forte successo di pubblico e di critica.

 

Compilation e partecipazioni:

Dolcefarniente (2000 ) nel singolo di Jovanotti la versione medley di Stella Cometa duettata da Lorenzo e Nabil e la versione in arabo interamente cantata da Nabil.

Italian Music Office 2003 (2003 – Arezzo Wave Management srl, Ondanomala records). Con il brano Centro del Mundo i Radiodervish partecipano alla compilation dedicata dal festival Arezzo Wave alla musica della nuova scena italiana.

Harem’s Secret. Emotional and sensual oriental grooves (2004 – Soulstarrecords). Pubblicata in Germania a cura di Gulbahar Kultur, una compilation di musica orientale moderna e tradizionale, che include il brano Erevan dal disco Centro del mundo.

 

Film e video:

Taci, il nemico t’ascolta (1998 - Dischi del Mulo / PolyGram) video clip realizzato da Ugo Pozzi, dell’omonimo brano tratto dal disco Lingua contro Lingua.

Li Beirut (2001) con la regia di Marco Preti, documentarista esperto in film di viaggio, è il racconto del ritorno di Nabil a Beirut insieme ai Radiodervish, in occasione della loro partecipazione alla Festa della Musica il 21 giugno del 2001. I testi del documentario sono dell’autore, dello stesso Nabil e di Massimo Zamboni;

La falena e la candela (2004 - Cosmasola / il Manifesto) realizzato dalla videomaker newyorkese Raphaele Shirley, mette a confronto le sonorità del nuovo disco con un lavoro sulle immagini di forte impatto per il linguaggio innovativo.


DATA USCITA CD:

13 Aprile 2004

PREZZO CD:

10 EURO

DIFFUSIONE:

LIBRERIE del circuito FELTRINELLI e IL LIBRACCIO, punti vendita della catena RICORDI MEDIA STORES e MELBOOKSTORE, presso i NEGOZI DI DISCHI.


Il manifesto cd

Ufficio Stampa e Promozione: BIG TIME

http://musica.ilmanifesto.it