"IL VALORE ECONOMICO DELLA LEGALITÀ E GLI EFFETTI SULL'IMPRESA E SUL CREDITO" NEL NUOVO NUMERO DI "RASSEGNA ECONOMICA" PRESENTATO DAL SRM articolo inserito su spaghettitaliani da Nicola Rivieccio
Close

ATTENZIONE! Spaghettitaliani utlizza i Cookie. Puoi leggere come li usiamo nella nostra Informativa Cookie. Inoltre puoi leggere l'Informativa per la Privacy e le nostre Condizioni d'uso, tutte raggiungibili in ogni pagina del sito attraverso la voce Contatti e Info del Menù.

× INFO: Tutte le sezioni e i servizi di spaghettitaliani sono gratuiti e quanto viene pubblicato al suo interno non ha una periodicità regolare, quindi spaghettitaliani non può essere considerata una testata giornalistica.

 

Traslate:   francese   giapponese   inglese   portoghese   spagnolo   tedesco

Articolo inserito da Nicola Rivieccio il giorno 03/05/2018 alle ore 00.17.26

"IL VALORE ECONOMICO DELLA LEGALITÀ E GLI EFFETTI SULL'IMPRESA E SUL CREDITO" NEL NUOVO NUMERO DI "RASSEGNA ECONOMICA" PRESENTATO DAL SRM

 

immagine in primo piano

Il valore dell'economia sommersa in Italia resta alto e raggiunge il 19,5% del PIL, una cifra superiore ai 320 miliardi di euro. Nel Mezzogiorno tale valore raggiunge il 24,8%del PIL. E' quanto emerge dal numero monografico della rivista internazionale Rassegna Economica dal titolo: "Il valore economico della legalità e gli effetti sull'impresa e sul credito", realizzato dall'Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (SRM), presentato presso la sede del Banco di Napoli con l'apertura dei lavori del presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco e del presidente di SRM Paolo Scudieri a cui è seguito un intervento introduttivo del Presidente del Tribunale di Napoli, Ettore Ferrara.
Massimo Deandreis, Direttore di SRM e della Rassegna Economicae Salvio Capasso, Responsabile Economia delle Imprese e del Territorio di SRM, hanno poi approfondito il tema della legalità, non solo nella sua accezione di valore istituzionale, con tutte le sue implicazioni morali e civili, ma anche e soprattutto intesa come asset di competitività e di sviluppo. Legalità quindi come svolta culturale ed economica per il nostro Paese che caratterizzi e contraddistingua tutti i settori dell'economia e che dia impulso a un nuovo concetto di cultura d'impresa, stimolo per gli investimenti interni e l'attrattività internazionale. Il percorso di ricerca che si snoda tra i diversi contributi di questo numero della rivista ha consentito di avere un approccio variegato ai fenomeni ed alle relazioni in atto tra la legalità e la crescita dell'economia di un paese, evidenziando alcuni elementi centrali su cui mantenere viva l'attenzione, i nodi da sciogliere ed i terreni sui quali agire per frenare le logiche distorsive della crescita e incentivare le dinamiche di sviluppo dei territori.
I temi sollevati sono stati discussi da: Cesare Imbriani, ordinario alla Sapienza e presidente del comitato scientifico di Rassegna Economica, Federica Brancaccio, Presidente Acen e Federcostruzioni, Ida Mercanti, Servizio Tutela dei Clienti e antiriciclaggio della Banca d'Italia, e Michele Vietti, Presidente Finlombarda, già vice Presidente CSM.
Infine è stato presentato il lavoro vincitore della sessione del Premio Rassegna Economica sull'Economia illegale e sommersa, elaborato da Irene Buzzi ed Ettore D'Ascoli.
Ha concluso i lavori e tirato le somme del dibattito il Ministro dell'Interno, Marco Minniti
Secondo quanto rilevato dal lavoro presentato, al dato dell'economia non tracciata e si aggiunge quello dell'economia criminale ed illegale che in Italia si stima pari al 3,4% del PIL (circa 56 miliardi di euro). Nel Mezzogiorno tale peso sale a circa il 5% del Pil. Pertanto il valore complessivo della "non observed economy" (ossia le attività non tracciate, sommerse ed illegali) risulta pari nel nostro Paese a circa il 22,9% del Pil dato che sale al 29,8% nel Mezzogiorno.
"Il vero imprenditore vuole operare nella legalità, perché solo in questo contesto c'è trasparenza e vera concorrenza. Il rispetto della legge e la certezza del diritto sono dunque valori economici che favoriscono la crescita e la forza produttiva di un territorio. Questo vale al Sud come al Nord e abbiamo tutti bisogno di diffondere maggiormente la cultura della legalità; per questo motivo SRM ha deciso di proseguire un filone di studi - iniziato cinque anni fa - che ci consente annualmente di fare il punto su un tema così importante", ha spiegato Paolo Scudieri, Presidente Studi e Ricerche Mezzogiorno.
La Rassegna Economica evidenzia che esiste una forte correlazione tra stato di diritto e legalità da un lato e crescita economica di un paese dall'altro.Se la componente dell'economia "legale" e "trasparente" in Italia si posizionasse ai livelli medi dei Paesi dell'area euro, sarebbe possibile recuperare il 2% del PIL: circa 30 miliardi di euro, e si genererebbero maggiori investimenti dall'estero tra gli 11 ed i 14 miliardi annui.
Nel Mezzogiorno, in particolare, migliorare i livelli di legalità e la contestuale riduzione del peso dell'economia sommersa, permetterebbe di recuperare circa 10 miliardi di euro pari al 3% del PIL locale.
In tal senso viene, inoltre, rilevato nella Rassegna che una relazione efficiente tra legalità, trasparenza, sicurezza e giustizia impatta positivamente sulla competitività del sistema Paese. Perno centrale per una più elevata diffusione del livello di legalità sul territorio è certamente il funzionamento della giustizia. Recenti stime evidenziano come una maggiore efficienza della giustizia avrebbe l'effetto di favorire un incremento del numero di imprese con effetti sulla loro dimensione e sui posti di lavoro creati. Impatti positivi ci sarebbero anche sul credito, sui tassi di interesse e sugli NPL (Non Performing Loans ovvero Crediti deteriorati). Si stima infatti che un solo anno di riduzione dei tempi di recupero crediti porterebbe ad una riduzione di circa 20 miliardi di euro dello stock di sofferenze nel triennio successivo e un aumento del valore medio degli NPL.
Nella classifica del Rule of Law Index (indicatore internazionale dalla World Bank) l'Italia ha guadagnato quattro posizioni, passando dal 35° al 31° posto su 113 paesi per il 2017-2018. Molto però ancora rimane da fare.
"Gli indicatori sul peso dell'economia "nera" in Italia e nel Mezzogiorno mostrano un trend in miglioramento grazie certamente al lavoro di forze dell'ordine e magistratura; ma non basta, siamo ancora tra gli ultimi a livello europeo. Proprio per sottolineare il tanto che resta da fare, quest'anno il nostro lavoro si è concentrato su un punto: dimostrare come la legalità generi valore economico per le imprese, per le banche e per la collettività. Da questa angolatura positiva, noi crediamo, si può proseguire con più slancio un cammino decisivo per il Paese - ha specificato Massimo Deandreis, Direttore Generale Studi e Ricerche Mezzogiorno.
In tal senso, suggerisce la Rassegna Economica, è importante garantire la legalità attraverso il miglioramento dell'amministrazione della giustizia. Rendere efficiente la macchina giudiziaria e perseguire il buon andamento dei mercati contrasterebbe la vulnerabilità dei territori, impattando positivamente sulle imprese e sull'occupazione.nr

 

 

 

 

  • Commenti
  • Aggiungi un commento


Non sono presenti commenti in questo Articolo


Buon pomeriggio anonimo


Per aggiungere un commento devi essere registrato/a e loggarti


Fai il Login

Non hai un account? registrati o registra la tua attività.

 

Galleria fotografica:

-rassegna economica Banco di Napoli

 

 

 

 

 

 

 

Pacchetto Ristorazione

Menù digitale multilingue e Servizio QRCode, Assistenza Marketing, Tenuta del Registro delle Presenze, ...

nuove opportunità e servizi innovativi per aumentare il tuo business