Vinitaly, la Campania a Verona con le sue eccellenze

Uno spazio di 4800 metri quadrati ospita, dal 9 al 12 aprile, la Campania al Vinitaly 2017. Oltre 200 le aziende presenti, insieme, all'interno del padiglione B della Fiera di Verona, per uno degli appuntamenti internazionali più attesi dedicati al mondo del vino e dei distillati.
Fitto Il programma veronese di eventi con l'unico obiettivo di promuovere i vini dei territori regionali attraverso lo slogan "Campania, dove il vino è leggenda".
"Negli anni precedenti ci siamo presentati al Vinitaly in modo fragile, ognuno per la sua strada - ha evidenziato il Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca - questa volta abbiamo lavorato tanto per presentarci in modo unito con il marchio Campania. Non abbiamo grandissime quantità prodotte rispetto ad altre regioni, ma abbiamo qualità ed eccellenza del nostro vino. I dati sull'export parlano di un incremento, dal 2006 al 2016, del 261%, a fronte del dato nazionale del 80%". Nel 2016 il valore dell'export del comparto ha raggiunto 216 milioni.
I vini campani: una garanzia di sapori tipici, inimitabili, in grado di richiamare alla mente dell'assaggiatore la straordinarietà dei luoghi di origine e la solidità delle tradizioni locali. E' proprio per raccontare e difendere questo immenso patrimonio la Regione Campania torna al Vinitaly in una veste nuova, armonizzata, in grado di rispecchiare l'infinita bellezza delle terre di produzione. Quella di quest'anno è una partecipazione coordinata - è stato spiegato -, frutto di un lavoro d'intesa tra l'ente Regione, Unioncamere Campania e le Camere di Commercio, unite nell'obiettivo di migliorare l'offerta visiva e qualitativa dell'enologia regionale alla fiera di settore più grande e più attesa d'Italia. E così, da quest'anno, il padiglione della Campania si trasforma, e diviene un viaggio nella bellezza dei principali territori campani, con i nuovi allestimenti coordinati per tutte le province - cinque terre varie nelle offerte enogastronomiche e turistiche ma ugualemente splendide - e con l'aggiunta di installazioni di pregio, simbolo dell'unicità della regione. Un viaggio che è anche supportato da nuovi strumenti multimediali, perché la Campania non è solo storia ma anche modernità: una terra da sempre meravigliosamente sospesa tra archeologia e avanguardia.
La Campania oggi vanta oltre 23.000 ettari di vigneti coltivati (dati dell'ultimo censimento) con una produzione di oltre 1,3 milioni di ettolitri. Le superfici sono così distribuite tra le province: 2.076,3 a Caserta, 10.527,3 a Benevento, 1.619 a Napoli, 5.734 ad Avellino, 3.324,8 a Salerno. La vite è coltivata per il 70% nella zona altimetrica "collina interna", (16.385 ettari), per il 17% (ettari 16.385) in "montagna", per il 9% (ettari 2.186) in territori ricadenti nella "collina litoranea" e solo per il 4% nei territori di "pianura". Dunque, i vini campani - è lecito affermare - sono espressione di territori collinari. E' una viticoltura, spesso associata agli uliveti, che è in simbiosi perfetta con il paesaggio a cui dà un volto unico grazie ai caratteristici terrazzamenti sul mare della costiera sorrentina e amalfitana, gli ordinati filari che adornano le verdi colline del Sannio, le pendici del Taburno e del monte Massico, e i dolci declivi del Cilento. Nell'ultimo trentennio si è registrata una progressiva riduzione della superficie regionale dedicata alla coltivazione della vite - per effetto della generale urbanizzazione dei territori -, che ha interessato in maggior parte le province di Napoli e di Salerno. Tuttavia, nonostante la complessiva riduzione della superfice in ettari dedicata alla produzione vitivinicola (SAU), la produzione di vini DOP campani - di vini cioè con un marchio di origine e qualità riconosciuto a livello europeo - si attesta in costante crescita negli ultimi sette anni. Anche gli stessi dati del 2016 mostrano un incoraggiante incremento rispetto all'anno precedente. Nel 2016 gli ettolitri di vini DOP prodotti in Campania sono circa 188.000 a fronte dei 174.000 del 2012 e 185.000 del 2015. Dunque, se è vero che in Campania la SAU a vite diminusce, è pure vero che la produzione di vini campani di alta qualità mostra negli ultimi anni un trend positivo. Segno che le uve dop campane sono sempre più richieste e apprezzate dal pubblico di intenditori. I margini di crescita del settore vitivinicolo regionale sono ancora, in questo senso, notevolmente ampi: di tutta la superficie vitivinicola della regione, solo appena il trenta per cento è adibita alla produzione di uve a marchio dop o igp, mentre la parte restante è dedicata ancora ad uve e vini da tavola. In molte regioni italiane grandi produttrici di vino, il rapporto è esattamente all'inverso: la stragrande maggioranza della SAU a vite è dedicata, come è giusto che sia, alla produzione di vini a marchio. E' auspicabile che anche in Campania si rafforzi il trend degli ultimi anni, per garantire un incremento della produzione di vini di qualità dop e igp maggiormente richiesti sul mercato internazionale. E' questa, dunque, la vera sfida in campo vitivinicolo che attende gli operatori interessati nei prossimi anni.n.r.