RAPPORTO SVIMEZ: IL SUD RIPARTE GRAZIE ALL'AGRICOLTURA articolo inserito su spaghettitaliani da Nicola Rivieccio
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Articolo inserito da Nicola Rivieccio il giorno 24/02/2017 alle ore 12.33.22

RAPPORTO SVIMEZ: IL SUD RIPARTE GRAZIE ALL'AGRICOLTURA

 

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L'agricoltura del Mezzogiorno, con aumenti del valore della produzione campana superiori al 40%, protagonista della ripresa economica: crescono valore aggiunto, esportazioni, investimenti e occupazione, al Sud ancor più che al Nord. In un quadro in cui è particolarmente significativa la dinamica dell'occupazione giovanile, cresciuta nel Mezzogiorno del 12,9%, più della media italiana, anche il peso dell'imprenditorialità giovanile agricola è in evidente crescita: quasi 20 mila imprese il saldo positivo al Sud nei primi mesi dell'anno scorso. Sono i connotati della positiva performance che il settore primario ha avuto nel 2015 e nel 2016 secondo quanto documenta l'ultimo Rapporto ISMEA SVIMEZ.
Per la prima volta dopo molti anni, nel 2015 il Mezzogiorno è cresciuto più del resto del Paese: Il Pil del Sud ha registrato una crescita dello 0,8%, contro lo 0,5% del Centro-Nord. Decimali, ma estremamente significativi, perché invertono una tendenza consolidata.
A trainare la crescita dell'economia meridionale è stata l'agricoltura: la sua crescita (+7,3%%) è stata molto maggiore di quella dell'agricoltura del Centro-Nord (+1,6%) e, nell'area, estremamente migliore di quella dell'industria (-0,3%) e dei servizi (+0,8%)
Forte la spinta dell'export. Se Nel 2015 le esportazioni agroalimentari italiane sono state pari a 36,8 miliardi (+7,3%) i prodotti agricoli meridionali sono cresciuti del 15,5% (Centro Nord +9,6%) e del 7,6% quelli alimentari del Sud (Centro Nord +6,3%). In Europa il principale Paese importatore di prodotti alimentari meridionali è la Gran Bretagna. I dati del 2016 dell'export agroalimentare, recentemente resi noti dall'Istat, rappresentano un nuovo record: 38,4 miliardi (+3,9%).
A giocare un ruolo positivo la ripresa degli investimenti e la produttività con un rilancio dell'occupazione.
Nel 2015 il valore degli investimenti fissi lordi in agricoltura al Sud si è attestato su 2 miliardi e 217 milioni (+9,6% rispetto al 2014) e l'occupazione agricola è stata pari a circa 500 mila unità (+3,8% rispetto al 2014). L'aumento ha riguardato sia i dipendenti che gli autonomi, ma al Sud sono stati più i primi e nel Centro Nord i secondi. I posti di lavoro hanno continuato a crescere anche nel 2016 (+5,8% nel primo trimestre, +6,5% nel secondo) e l'aumento riguarda soprattutto i giovani under 35 (+9,1%).
Il protagonismo dei giovani è stato crescente.
L'agricoltura ha assunto un ruolo di primo piano nella creazione di nuova occupazione giovanile al Sud. Nell'anno accademico 2015/2016 gli immatricolati all'università del gruppo agrario hanno raggiunto un livello di quasi il 20% maggiore rispetto a dieci anni prima. Nella prima metà del 2016 l'occupazione giovanile in agricoltura è cresciuta dell'11,3% in Italia, e del 12,9% al Sud. Una crescita alla quale ha dato un decisivo contributo il lavoro a tempo pieno (+14,4%).
Il virtuoso trend di crescita vede al centro la multifunzionalità come forte leva di sviluppo. La diversificazione del settore agricolo si sta sviluppando sempre più nel corso degli ultimi anni: energie rinnovabili, agriturismo, agricoltura sociale sistemazione di parchi e giardini.
Nel Sud queste attività connesse alle aziende agricole valgono 958 milioni e concorrono per il 5% al Valore aggiunto del settore primario. In questi ambiti, però, il Mezzogiorno è ancora indietro rispetto al Centro Nord: emblematico il caso degli agriturismi, che nelle aree meridionali sono meno del 20% del totale nazionale.
Il rapporto evidenzia forti potenzialità di crescita per il Sud nelle produzioni di qualità certificate IGP e DOP. Se nel 2014 il fatturato nazionale all'origine dei prodotti food DOP e IGP era di circa 6 miliardi e 400 milioni di euro quello dell'intero Sud concorreva con soli 554 milioni.
Nel Sud le Indicazioni Geografiche Protette sono 41, le Denominazioni di Origine Protetta 65. Oltre il 70% dei riconoscimenti riguarda 4 Regioni, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. La categoria più numerosa è quella degli ortofrutticoli, 47, seguita dagli oli, 26, e dai formaggi, 14. Tra i primi 5 prodotti che in Italia determinano da soli oltre il 60% del fatturato all'origine, ve ne è uno solo meridionale, la mozzarella di bufala. Per quanto riguarda i vini, sono Puglia e Sicilia i due bacini meridionali più rilevanti. Tra le prime 10 DOP solo 2 sono meridionali, Montepulciano d'Abruzzo e Sicilia. N.R.

 

 

 

 

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