L'arte della cucina con fantasia e sperimentazione fra una nota e l'altra - dall'intervista a Paola Turci del 20/06/2003 di Luigi Farina articolo inserito su spaghettitaliani da Luigi Farina
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Articolo inserito da Luigi Farina il giorno 02/11/2012 alle ore 21.36.14

L'arte della cucina con fantasia e sperimentazione fra una nota e l'altra - dall'intervista a Paola Turci del 20/06/2003 di Luigi Farina

 

immagine in primo piano

Carissima Paola, iniziamo subito a parlare di cucina: qual'è il tuo rapporto con il cibo, nei momenti che sei un po' più libera di impegni lavorativi?

Io cucino quando amo, non cucino molto ed ultimamente non sto cucinando molto.
Per me cucino l'essenziale, quando cucino per me prediligo il riso, il riso in ogni sua forma, riso condito con varie spezie o con della frutta dentro, o semplicemente con il pomodoro, con la menta o con i gamberi, l'importante che sia profumato. In ogni caso cucino improvvisando, non sono una cuoca di mestiere, anche se quando mi ci metto so fare belle cose.

Ti piace cucinare per te stessa e per quelli che ti sono più vicini, o inviti amici e prepari per loro i tuoi piatti?

Quando sono contenta di ricevere amici, cucino e mi riescono dei buoni piatti, sempre però improvvisati.
Mentre invece quando "devo" cucinare faccio un disastro, perchè la cucina per me rispetta l'arte, e deve essere curata con fantasia e creatività.

Interessante questo tuo modo di avvicinarti alla cucina con improvvisazione e fantasia, che rispecchia la tua vena artistica musicale. Ritroviamo la stessa Paola Turci che calca i palchi anche davanti ai fornelli.

Si, anche se la cucina ha le sue regole da rispettare, non si devono mescolare sapori che non si accoppiano fra loro, ne si deve eccedere, altrimenti si rischia di coprire l'essenza e il gusto di certi cibi, quindi cerco di stare attenta, non abuso di certe spezie, anche se mi piacciono molto e cerco di mescolarle sperimentando e cercando di scoprire sapori nuovi, anche con moderazione, per vedere cosa viene fuori da questi accoppiamenti.

Parliamo adesso un attimo del tuo modo di proporti al tuo pubblico ed ai tuoi tanti fans, mi interessa molto approfondire il tuo amore per la chitarra, che ti porta a presentarti, nei tuoi concerti, quasi sempre con una chitarra, sia acustica che elettrica.

La mia passione per la chitarra in realtà è stata una necessità quando ero bambina. Ho imparato a suonarla che avevo poco più di 10 anni, l'ho imparata da sola, guardando le posizioni delle mani degli altri che la suonavano. E l'ho imparata molto velocemente, diciamo che la base l'ho capita più o meno subito. Ho orecchio musicale, per cui non mi è stato difficile capire i giri armonici, gli accordi, le scale.
Fondamentalmente sono una chitarrista che suona ad orecchio, una istintiva anche in questo caso. Quindi la necessità di imparare a suonare la chitarra ha fatto presto a diventare una passione, accompagnata dal desiderio di scoprire cosa c'è dietro questo questo strumento, che cosa nasconde, tutte queste piccole porte che si aprono ogni volta che scopri qualcosa. E' meraviglioso! Tutte le varie possibilità che si hanno sullo strumento, scoprirne sempre di nuove è favoloso.

Visto che abbiamo parlato di chitarra, quale chitarrista ti ispira di più e ti da più stimoli?

Non vorrei sembrarti presuntuosa, ma ho una profonda ammirazione per il mio chitarrista, che è Fernando Pantini, che ha una scuola sua personale, ovviamente ha ascoltato molti chitarristi, come Jimi Hendrix o David Gilmour dei Pink Floyd, però poi ha sviluppato una sua tecnica, è entrato in un suo mondo e viaggia, viaggia tantissimo, ed io ne traggo ispirazione e tanta soddisfazione quando si lascia andare e si perde nel suo mondo chitarristico. Con lui ho arrangiato il mio ultimo disco, mi ha aiutato ad arrangiare anche i concerti, lavoriamo tantissimo ai vari vestiti dei brani, ne facciamo sempre diversi, fino ad avere almeno tre arrangiamenti per ogni brano, uno acustico, uno rock ed uno più istituzionale. Ci divertiamo molto a cambiare vestito.

Tornando alla cucina, abbiamo parlato di fantasia e di sperimentazione. Tu sei di Roma, che ha tanti piatti tradizionali. Qual'è il tuo rapporto con la cucina tradizionale?

Sono legata ai piatti che cucinava a casa mia mamma, fra questi c'è uno sformato di patate, con la mozzarella e la mortadella che è la mia passione, che lei faceva molto spesso. Però amo un tipo di cucina non impegnativa, i piatti troppo elaborati non mi piacciono, mi piace sentire e distinguere i sapori, non pi piacciono le cose troppo "ammassate" e i sapori troppo forti, però in generale mi piace tutto. Forse certi piatti tradizionali romani non sono proprio la mia passione, semplicemente perchè la mia mamma ci ha educato a livello culinario a mangiare un po' più leggero. Non ci ha mai cucinato per esempio la trippa o la coda alla vaccinara. Forse così mi sono abituata a dei sapori più delicati.

Abbiamo parlato di cucina, adesso per finire parliamo di vino. Qual'è il tuo rapporto con il vino?

Con il vino ho un rapporto stretto, confidenziale, sopratutto rosso, preferisco il rosso. Qui in Sicilia avete il Nero d'Avola, che mi piace molto, per me è ormai un'istituzione. Bevo sempre un bicchiere di vino, sia a pranzo che a cena, e al 90% è sempre vino rosso. Mi piacciono molto i vini tradizionali, il Chianti, il Barbera, l'Amarone, un vino eccezionale, il Morellino di Scanzano, il Montalcino,... Ho bevuto anche vini di vigneti sconosciuti, in toscana ho un'amico che ha una vigna, e fa un vino buonissimo. Secondo me un buon bicchiere di vino, però quello buono, non quello che fa venire il mal di testa, ti mette in pace. Poi ci sono i vini da dessert, come la vostra Malvasia delle Lipari. Qui siamo davanti ad un vassoio, offerto dai fans, di dolcetti tipici siciliani alle mandorle, che sono meravigliosi, adoro la pasta alle mandorle. Purtroppo non riesco a mangiare il cannolo, la ricotta con cui sono riempiti e troppo dolce per me, troppo dolce. Della cucina siciliana mi piace sopratutto mangiare il pesce condito con il salmoriglio.

Dopo questa chiacchierata con la simpaticissima Paola Turci, mi commiato ringraziandola per la simpatia e l'allegria con cui mi ha accolto.

tratto dall'intervista a Paola Turci del 20/06/2003 durante il Palermo Fest di Luigi Farina
tutte le Fotografie presenti in questo Articolo sono state scattate da Luigi Farina

 

 

 

 

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20/06/2003 - Paola Turci al Palermo Fest
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20/06/2003 - Paola Turci al Palermo Fest
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