Articolo inserito da Luigi Farina il giorno 28/02/2018 alle ore 19.02.42
Il conte Camillo Benso di Cavour non fu soltanto quel sagace uomo politico che tutti sappiamo; rivelò, difatti, un ammirevole fiuto anche nella fruttuosa amministrazione delle terre di famiglia. Appena libero dai gravosi impegni della politica, se ne occupava con molta passione e abilità. Cavour amava soggiornare di frequente al Castello di Grinzane, dov'erano situate le sue pregevoli tenute agricole; confinanti di rango erano i Marchesi Falletti di Barolo, vecchi amici di famiglia. Il Cavour discute spesso con loro dei vini della zona che, purtroppo, non sono conservabili. Il grande uomo politico italiano ha sentito dire che Oltralpe hanno compiuto notevoli progressi grazie a tecniche particolari. D'accordo con gli amici Falletti, il conte di Cavour, che, frattanto, ha tenuto a battesimo l'unità d'Italia, decide di chiamare a consulto un enotecnico francese, un tale Monsieur Oudart, che, in effetti, si rivela un vero esperto. In sostanza i suoi precetti prescrivono di anticipare la vendemmia, introdurre sistemi innovativi nel processo di vinificazione, prolungare la fermentazione e infine invecchiare il prodotto in botte: anche per lungo tempo.
In breve: è nato il Barolo!
Gino Adamo
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