Articolo inserito da Celeste Ferrari il giorno 12/11/2014 alle ore 19.23.46
NUOVA RUBRICA a cura della La Penna Gastronomica
"RACCONTAMI UNA STORIA...COL CIBO"
Spesso nelle fiabe si parla di cibo proprio quando questo scarseggia nella vita. È il caso di favole nate in periodi di guerra, durante i quali era almeno libera la possibilità di sognare una tavola imbandita di ogni bontà, oppure quelle in cui padri e madri hanno difficoltà a dare da mangiare ai propri figli. Ad esempio, nella favola di Pollicino i genitori sono obbligati ad abbandonare con un inganno i propri figli in mezzo al bosco, per l'impossibilità di poterli sfamare, ma grazie all'intelligenza e all'arguzia di Pollicino lui e tutti i suoi fratelli dopo varie peripezie riescono a trovare la strada di casa, grazie a delle molliche di pane, simbolo di semplicità e di unione familiare.
Dall'altra parte vi son storie e fiabe in cui è lo stesso paesaggio a diventare cibo, basti pensare alla casa di marzapane e dolciumi di Hansel e Gretel, o al Paese della Cuccagna in cui tutto è rappresentato da cibo e l'abbondanza è la peculiarità.
Ecco una piccola parte descrittiva del Paese sopra citato in cui tutto è riferito al cibo in molte sue forme e presentazioni: "Fiumi di farina e brodetto nero, ribollendo, scorrevano colmi tra sponde strette, con bocconi di pane già preparati e pezzetti di galletta. Lungo i fiumi, pezzi di carne farcita e rocchi bollenti di salsicce venivano ammucchiati, sfrigolanti, su grossi piatti; vi erano fette di pesce da taglio, cotti a modo, in salse di ogni sorta ed anguille con grandi contorni di bietole".
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