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In
questo nostro mondo che va sempre di più verso
la globalizzazione, rimangono irrisolti
tantissimi problemi che rischiano di
“avvelenare” l’uomo dei giorni nostri e
ancora di più quello del prossimo futuro.
Stiamo
subendo guerre e attacchi terroristici, che non
sono solo quelli terribili di New York, ma ce ne
sono tanti altri subdoli, che minano
l’ambiente e di conseguenza la salute di tutti
noi.
Anche
il settore agro-alimentare non è immune a
questi attacchi, perché, diciamolo, chi spaccia
carne clandestina, sapendo che essa avvelenerà
centinaia di persone, è un terrorista a tutti
gli effetti anche lui, e da tale andrebbe
trattato. |
Le
istituzioni si stanno certamente adoperando per
debellare questo terrorismo, e stanno anche
arrivando dei buoni risultati, ringraziando alle
forze dell’ordine che stanno facendo un ottimo
lavoro, un esempio su tutti è quello dei NAS,
che nel 2001 hanno eseguito 61.237 controlli in
tutti i settori, con chiusura di 1.172 aziende e
relativo sequestro per 226.744.713.000 Lire, con
i picchi più alti in questi settori:
-
Carni
e allevamenti con 12.921 ispezioni, 138
chiusure e sequestri per 113.119.196.000
Lire
-
Farmaceutico
e sanità con 12.771 ispezioni, 143 chiusure
e sequestri per 29.883.881.000 Lire
-
Ristorazione
con 11.980 ispezioni, 417 chiusure e
sequestri per 4.003.635.000 Lire
Come
si potrà notare leggendo questi numeri, i
sequestri in lire nel settore “Carni e
allevamenti” costituisce il 50% dei sequestri
totali effettuati nel 2001.
E’
ovvio che non si deve fare di tutta l’erba un
fascio e che gli allevatori nostrani non sono
tutti terroristi, tutt’altro, anzi sono
proprio loro le prime vittime di questa
situazione. Tuttavia c’è ancora tanto da fare
in questo settore, non è soltanto impedire
l'uso di farine
animali come mangimi, è pure impedire di usare
le carcasse o altre parti di animali destinata
alla distruzione come alimenti zootecnici,
oppure scovare dove vengono eseguite
macellazioni clandestine di animali rubati o a
rischio di malattia, o ancora scovare le
organizzazione dedite al commercio illegale di
bestiame. Oltretutto il
problema non è solo costituito dallo sconfiggere il
morbo della BSE, ma ce ne sono altri, come per esempio debellare l’uso
di gonfiare gli animali con gli ormoni, che
riescono anche a raddoppiare il loro peso in
soli 6 mesi. E si ci mette pure l'Unione Europea
che pare stia varando una direttiva che
autorizza l'impiego degli ormoni
nell'allevamento. La prima
cosa da fare è senz’altro sistemare una volta
per tutte l’anagrafica zootecnica ed arrivare
ad una etichettatura “reale” delle carni che
vengono immesse nel mercato, con un controllo
ancora più pesante e pressante nelle stalle.
Il
Ministro per le Politiche Agrarie si è
impegnato che risolverà questo e tanti altri
problemi, vedremo. Noi consumatori speriamo solo
che alla fine si possa essere completamente
tranquilli quando ci si accinge a gustare una
bella e sana bistecca. |
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