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Testi di Gino Adamo - Data ultima revisione: 3 Dicembre 2001

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La gastronomia

Scritta "Cenni storici"

La gastronomia nella storia e nella letteratura

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     A Parigi, durante la fase più acuta della peste nera, sarebbero morte dalle ottocento alle mille persone al giorno.

     I medici non sapevano più a che santo votarsi. Attorno a loro la gente continuava a morire come mosche. La scienza medica impotente congetturava ipotesi che invero sapevano più di magia che di medicina. “Crediamo che gli astri con l’aiuto della natura - scrivevano i luminari del tempo - grazie alla loro forza celeste, si adoperino per conservare il genere umano e liberarlo dalla sua sofferenza. Con l’aiuto del sole e grazie alla forza del suo fuoco, spezzeranno queste spesse nubi nell’arco di dieci giorni, entro il 17 luglio”. Interessante, anche se di nessuna utilità ed efficacia per influire sul comportamento delle pulci [della peste], appaiono i consigli dietetici aggiunti.

     “Non debbono essere mangiati pollame, uccelli acquatici e maialini di latte, non carne stagionata di manzo e carne grassa, ma solo carne di animali di natura calda e asciutta e sono altresì da evitare carni che riscaldano e infiammano. Si consigliano brodi con pepe pestato, cannella e altre spezie, soprattutto per coloro che normalmente mangiano poco e in modo ricercato. E’ inoltre malsano dormire durante il giorno. Il sonno può durante fino all’alba. A colazione si deve bere poco e il pranzo andrà consumato intorno alle ore undici. A pranzo potrà essere assunta una maggiore quantità di liquidi rispetto alla colazione, in particolare vino chiaro e leggero cui andrà aggiunto un sesto d’acqua. Innocui sono da considerare i frutti freschi e secchi se assunti assieme al vino …”.

     Un professore di Montpellier consigliò ai suoi colleghi di far chiudere gli occhi ai pazienti o di coprirli con un piccolo telo, in modo da evitare il contagio attraverso lo sguardo.

     Tra il proletariato rurale tedesco furono reclutati (nel corso dei secoli XIV e XV anche i famigerati Lanzichenecchi, che nel 1527 metteranno a sacco di Roma.

     Per chi desiderasse approfondire l’argomento consigliamo un ottimo testo di Klaus Bergdot: “La peste nera e la fine del medioevo” (La storia della più spaventosa epidemia che abbia mai attraversato l’Europa - (1346-1350), edito in Italia da Piemme, 1997

 

 

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