Quali sono stati gli stimoli che l'hanno spinta
a studiare il personaggio Vincenzo Florio?
La mostra è nata
dall’idea di voler fare conoscere un po’ meglio
al pubblico palermitano e non questo personaggio
così interessante, e offrire, attraverso alcuni
aspetti della variegata personalità di Vincenzo
Florio, un punto di vista nuovo e un po’
insolito dell’ormai mitico mondo dei Florio,
finora indagato soprattutto sotto il profilo
economico, storico, e per il loro legame con gli
artisti della Palermo liberty.
Vincenzo Florio
con la macchina fotografica
Ci parli adesso
di come si snoda la mostra, di come l'ha divisa
e con quali criteri.
Di Vincenzo Florio
ho voluto mettere in luce alcune delle sue
innumerevoli passioni, e il suo entusiasmo per
tutto ciò che costituisse sintomo di nuovo e di
modernità, come l’automobile, il tema della
macchina, intesa anche come aeroplano, come
meccanica. A questi temi sono dedicate due delle
nove sezioni in cui è articolata la mostra, che
si snoda come un itinerario nel mondo di Florio,
un viaggio fresco e vivace, nell’allestimento
elegante ma brioso dell’architetto Antonio Di
Lorenzo.
Vittorio Corona
- Bugatti
Nella prima,
intitolata "L’immaginario della pittura"
vengono esposte alcune opere sue, quadretti
molto freschi, dalla sottile vena naif e
surrealisteggiante, o con i colori e le forme di
impronta futurista provenienti dalla
frequentazione dei più importanti artisti del
movimento d’avanguardia, da Balla a Marinetti,
da Rizzo a Corona e Varvaro. E ad essere esposte
sono anche le opere di questi artisti, che
costituirono per lui un punto di riferimento nel
divertissement della pittura.
Gordon Crosby -
Auto in corsa alle tribune di Cerda
Dopo le sezioni
dedicate al tema dell’aeroplano – Florio
organizzò la prima manifestazione aviatoria
siciliana, nel 1910, a Palermo – , si snodano
per ben tre stanze le sezioni dell’automobile e
soprattutto della Targa Florio, l’importante
gara automobilistica fondata da Vincenzo nel
1906. La Targa è vista come momento di agonismo
– simboleggiata dalle auto in corsa del quadro
di Gordon Crosby, pittore ufficiale della gara -
ma anche di mondanità, come evocato dalle
splendide tempere con cornici lignee originali
del Basile, di Castellucci, Cambellotti,
Dudovich e Terzi, i principali grafici e
illustratori della Belle Epoque.
|
Vincenzo Florio
- Ballerini
Segue una ricca
sezione dedicata al tema della caricatura, con
divertenti e impertinenti ritratti a olio o a
matita che Florio dedicò ai suoi contemporanei e
le caricature fatte a lui, quasi sempre in
tenuta da automobilista, dai più importanti
caricaturisti palermitani dell’epoca.
Una sezione è
consacrata al femminile, evocato in suggestivi
ritratti raffiguranti il grande amore di
Vincenzo, Lucie Henry, la modella francese, che
fu sua compagna e poi sua seconda moglie dopo la
morte della prima sposa, Annina di Montereale.
Lucie è una donna affascinante, una modella
francese assidua frequentatrice dell’ambiente
dell’avanguardia parigina di inizio secolo, a
cui Vincenzo si accosta tramite lei.
traguardo di
Monza
Chiudono il
percorso una sezione su Vincenzo Florio
fotografo – curata da Antonio Saporito – con un
suggestivo video in dvd che mostra le immagini
fotografiche più belle di quel periodo, dalla
mondanità allo sport, dalla pesca del tonno a
Favignana al glamour e alle gare sportive che
costellavano il mondo dei Florio, e, infine, una
stanza sul Vincenzo più privato, dei luoghi in
cui abitò, di scene e momenti della sua
biografia anche dolorosi, come la prigionia in
via Tasso a Roma durante la Seconda Guerra
Mondiale.
Ci parli adesso,
per finire, del rapporto con l'enogastronomia di
questo grande personaggio.
Florio, secondo la
buona tradizione di famiglia, che fondò il
famoso Marsala, ebbe una grande passione per
vini e liquori, che distillava come un
alchimista nel suo bagno della casa dei Quattro
Pizzi all’Arenella, con ampolle e alambicchi di
vetro di Murano. In mostra abbiamo voluto
evocare questo suo singolare hobby con delle
graziosissime etichette e collarini di bottiglia
che Vincenzo stesso disegnò e colorò, dove sono
riportati i nomi di molti liquori e di bevande
spesso inventate da lui, come il VLF; Vincenzo e
Lucie Florio, oltre a anisette, curacao, menta…
L’aspetto
‘gastronomico’ è evocato anche nella sezione
della Targa Florio, che, come ricordavo prima,
costituiva un momento di mondanità molto atteso
dal bel mondo palermitano. Per l’occasione, il
pubblico che assisteva alle corse poteva godersi
un po’ d’ombra e di ristoro nel grande
ristorante all’aperto allestito sotto dei
tendoni vicino Cerda, nella cosiddetta
Floriopoli, nei pressi delle tribune. In mostra,
come una piccola curiosità, è esposto un
divertente menu dove ogni pietanza viene
indicata con nomi che si richiamano al mondo del
motore e della macchina, come un volante al
cioccolato o cose del genere, dimostrando
l’estro e la cura del dettaglio che
caratterizzavano il nostro personaggio.
Ringrazio la
Dott.ssa Giordano per la sua cortesia e invito
tutti a visitare la mostra su Vincenzo Florio,
che rimarrà aperta fino al 31 Agosto. |