Luglio

2003

Spaghetti Italiani - Portale di Gastronomia

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Introduzione alla Rubrica e indice di tutti i numeri

 

6 Luglio 2003 – Concerto di Niccolò Fabi durante il Palermo Fest

 

 

Cronaca del concerto e foto


 

INTERVISTA A NICCOLO' FABI

di Luigi Farina

 

La buona cucina come una composizione di una sinfonia.

  

Palermo 6 Luglio 2003 ore 19.30 - Niccolò Fabi è appena arrivato e ancor prima di iniziare le prove mi concede con molta simpatia l'intervista per spaghettitaliani.

 

www.niccolofabi.com

 

Iniziamo con la domanda che faccio sempre per prima. Qual'è il tuo rapporto con l'eno-gastronomia?

Io ho un rapporto bello con la gastronomia, io penso che il sedersi a tavola ed iniziare ad assaporare quelle che sono le pietanze incida profondamente sullo stato d'animo e sull'umore, anche perchè io ho un ciclo biologico e di metabolismo, che mi porta naturalmente verso le 19.30 - 20 a sedermi a tavola. Infatti adesso che sono proprio le 19.30 è un momento per me difficile perchè mi trovo all'apice della curva, che si esaurisce appena mi siedo a tavola a mangiare, dove il fatto stesso di degustare i piatti che trovo a tavola, mi porta a cambiare completamente il mio umore. Con il vino ho anche un ottimo rapporto, mia madre è toscana e sono stato sempre abituato a berne di buono, principalmente rosso.

Andando in giro per l'Italia che rapporto hai con la cucina regionale?

Sia per quanto riguarda la cucina che per il vino mi piace gustare i cibi e il vino della zona in cui mi trovo ed approfittare della varietà e vastità del patrimonio eno-gastronomico italiano. Ci sono alcune nazioni che a stento hanno una cucina nazionale, la nostra è infinita ed incredibilmente varia. E', come ti dicevo prima dell'intervista, una composizione di una sinfonia. L'accostamento con la musica calza benissimo, credo che i grandi arrangiatori, i grandi direttori di orchestra sono spessissimo dei grandi cuochi, perchè hanno l'abitudine a mettere insieme i suoni, e lo stesso fanno con la cucina, secondo me anche il cibo ha dei suoni. Se immagino un cibo lo vedo ora più acuto ora più grave, se ha più frequenze medie, come il vino, che hai la sensazione che lo senti a livello di frequenze non semplicemente di gusto.

Parliamo adesso della tua professione, mi interesserebbe saperne di più dello spettacolo, che ti vedrà fra i protagonisti, che debutterà a Roma martedì prossimo, dove interpreterete "La Tempesta" di Shekespeare, vista in chiave jazz.

E' un progetto abbastanza delirante, perchè è molto avventuroso. Ogni personaggio è rappresentato da uno strumento, da un solista, tranne due che sono i narratori, che sono Ferdinando e Miranda, interpretati da me e da una cantante jazz che si chiama Ada Montellanico, gli altri, Califano, Prospero, Ariel, Antonio, sono invece rappresentati da strumenti, tutto questo accompagnati da una Big Band e da un DJ, che è Gaudi, fra l'altro bravissimo, che in tempo reale manipola i suoni dell'orchestra o della mia voce, li cambia, li mixa. In tutto questo sono previste delle proiezioni durante lo spettacolo. E' veramente avventuroso, ed io per primo sono curioso di vedere che cosa succederà, fra l'altro abbiamo fatto soltanto una prova.

 

 

Andiamo adesso alla tua musica. Quest'anno è uscito il tuo ultimo disco, dopo 3 anni di silenzio, interrotto soltanto dal disco prodotto per la Spagna. Da che è dipeso, sopratutto se guardiamo un ambiente dove si sfornano dischi in continuazione?

Questi tre anni non sono stati programmati, ho solo aspettato che le canzoni fossero scritte e io ne fossi soddisfatto. C'è stata solo la volontà che le canzoni nascessero in modo naturale, non per soddisfare un'ansia di qualcun altro. Ognuno ha i suoi tempi.

Torniamo alla gastronomia. Devi organizzare una cena fra amici a casa tua, ti metti ai fornelli, o compri già tutto pronto?

Io prevalentemente cucino primi e preparo insalate. Anche con i secondi me la cavo, sono convinto che tutto è reso più facile se vai da un buon macellaio, uno dei miei amici è un macellaio, che mi da della buona carne, che la metti sulla griglia, la giri un paio di volte, la condisci con rosmarino, olio extravergine e un po' di sale ed è pronta, non ci vuole molto. Mentre dal punto di vista dei primi, vado un po' ad istinto, non è che ci butto dentro cose a caso, cerco di unire sapori che armonizzino fra loro. A volte mi riescono, a volte meno. Devo dire che fino a 4 persone me la cavo. La differenza con i grandi cuochi sta anche nel fatto del numero delle persone per cui cucini.

Per finire un saluto ai visitatori di spaghettitaliani.

Spaghettitaliani, sono Niccolo Fabi, vi raccomamndo. Buon appetito a tutti. Ciao!

 

 

Ringrazio Niccolò Fabi per la disponibilità con cui mi ha accolto e lo saluto cordialmente, con un grosso in bocca al lupo per la sua carriera.

 

 

Realizzazione: Luigi Farina ( lfarina52@hotmail.com )

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