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Spaghetti Italiani - Portale di Gastronomia

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Introduzione alla Rubrica e indice di tutti i numeri

 

20 Marzo 2003 – Cronaca dalla tappa romana e intervista a Rocco Papaleo

 

EDUARDO AL KURSAAL

Progetto di Luca De Filippo e Armando Pugliese su testi di Eduardo De Filippo
con Silvio Orlando e Rocco Papaleo
scene Andrea Taddei
costumi Silvia Polidori
regia Armando Pugliese

Produzione Nuovo Teatro – Elledieffe

 

Scheda dello spettacolo

 

si ringrazia:

TEATRO ELISEO

ROMA

E-mail: info@teatroeliseo.it

www.teatroeliseo.it

Un elegante gioco di trasparenze scenografiche e un divertente e impegnativo lavoro dei protagonisti offrono un omaggio ben confezionato e realizzato al grande Eduardo De Filippo e alla sua comicità partenopea, capace di interessare ogni ceto sociale e di espatriare con successo dalla realtà italiana.

Sivio Orlando e Rocco Papaleo sono i principali protagonisti di questo spettacolo multicolore e multiforme. Gli altri attori Ciro Capano, Carlo Di Maio, Emilio Fabrizio La Marca, Gea Martire, Antonio Milo, Lello Radice e Maria Laura Rondanini, partecipano con entusiasmo al lavoro diretto dal regista Armando Pugliese.

Lo spettacolo propone 5 diversi atti unici che venivano rappresentati dai fratelli De Filippo in un teatro-cinema, il Kursaal, tra un atto e l'altro dei film: il famoso 'Sik-Sik', primo successo di Eduardo e spettacolo con il quale chiuse il secolo, 'Requie all'anima soià, 'Quei figuri di trent'anni fà, 'Pericolosamente' e 'La voce del padrone'.

Quella rappresentata è una comicità che riflette sulla vita, sull’esistenza futile girando intorno al tema della morte, un po’ per esorcizzarla un po’ per renderla più umana.

Il Kursaal all’ora riuniva il popolo e l’aristocrazia, ma ancora oggi questa comicità esprime una grande carica moderna. Gli attori scendono in sala e coinvolgono il pubblico all’interno della rappresentazione che altro non è che la vita concreta e nuda, dove il sorriso gioioso e le lacrime amare si intrecciano in maglie difficili da interpretare per i più, ma non per Eduardo.

L’agile scenografia di Andrea Taddei e i costumi di Silvia Polidori, mantengono un’atmosfera e una presenza scenica sempre appropriate e ben ritmate. Le musiche di Dino Scuderi, fedeli agli Anni '30-'40, coinvolgono piacevolmente la sala, grazie anche alla presenza del pianista a fondo palco.

Dopo una lunga tournée in giro per tutta Italia, lo spettacolo all’Eliseo di Roma fino il 23 Marzo, prevede ancora le seguenti tappe: dal 27 al 30 marzo al Teatro Bonci di Cesena, il 1 aprile al Teatro Astra di Andria, il 2 aprile al Teatro Coviello di Bitonto, dal 3 al 5 aprile al Teatro Curci di Barletta, il 6 aprile al Nuovo Verdi di Brindisi e l’8 e il 9 aprile al Teatro Savoia di Campobasso.


INTERVISTA A ROCCO PAPALEO

di Elena Fantini

 

L’eclettica creatività di Rocco Papaleo tra copioni, spartiti e fornelli casalinghi

 

Sono le 19.45 e mi trovo nel camerino di Rocco Papaleo che mi ha ricevuta durante la breve pausa tra lo spettacolo pomeridiano e quello serale del sabato al Teatro Eliseo di Roma. Già da questo posso subito apprezzare la sua personalità disponibile e giocosa. 

 

Quale è stata la scintilla che ti ha portato a partecipare a questo lavoro?

Devo dire varie scintille. Principalmente Silvio Orlando che mi ha proposto di lavorare al suo fianco. Poi avevo anche il desiderio di misurarmi con la drammaturgia partenopea. Pur essendo meridionale, la mia formazione si è svolta principalmente a Roma. Ogni anno, poi, cerco sempre di fare del teatro, e questa è la prima volta che lavoro ad un progetto così lungo senza che mi sia sopravvenuta la noia. In questo spettacolo ho assorbito maggiormente la lezione del quotidiano recitare e questa esperienza continua nel tempo ad arricchirmi.

Secondo te quale è il significato del rapporto tra la morte e la comicità, tema ricorrente in Eduardo?

La morte… la morte è un tema molto vivo. E’ un’incombenza che tutti abbiamo e la comicità, ridicolarizzandola, porta avanti il tentativo di esorcizzarla. Credo che la morte sia pericolosa soprattutto per chi muore, per chi rimane conviene mantenere il più possibile le distanze.
La vita è come un laboratorio perenne dove l’atteggiamento deve essere sempre dinamico, proteso al divenire e al mettersi in discussione.

Permettiamoci questa metafora, cosa bolle in pentola nella tua vita professionale?

Per il momento dell’acqua salata, per mantenere la metafora. Abbondante acqua salta che bolle, pronta a ricevere della bella pasta saporita. Sai quando assaggi la pasta, se questa è una buona pasta, l’effetto è già di per sé molto gradevole. Più che progetti ho delle idee, ma poi non so mai se le seguirò, molto spesso interviene il caso.

Hai diverse esperienze nel campo musicale e anche un tuo recente Cd, ma rappresentano più un progetto professionale o un hobby?

Ho da sempre avuto un particolare interesse per la musica, la mia origine è proprio quella di cantautore. Nel corso della mia vita ho sempre portato avanti un percorso in questa direzione, ho scritto e cantato le canzoni dei titoli di coda del film Ferie d’agosto, e avuto diverse collaborazioni con altri musicisti e cantautori. Per ora lo vedo come un progetto latente, ma profondo, e aspetto di compirlo.

ROCCO AI FORNELLI

Usciamo dalla metafora. Cosa bolle veramente in pentola nella tua cucina?

Ventisei anni fa sono venuto a vivere a Roma da solo, e ho imparato a cucinare a modo mio. Mi diverto ad inventare con quello che c’è, raramente seguo delle ricette. Altre volte invece esco proprio con l’intento di comprare qualcosa di preciso. Adoro soprattutto preparare i primi, perché la pasta, questa meraviglia, si presta ai giochi più creativi e fantasiosi.

Immaginiamo un quadretto ‘Rocco ai fornelli’. Quale è il piatto forte che stai preparando per noi?

Sicuramente degli spaghetti integrali al salmone. E’ semplicissimo, si lascia il salmone a marinare nell’olio, limone e cipolla. Più sta e meglio è. Poi, scolata la pasta, si mischia tutto. Mi piace il sapore delle cose crude e integrali, hanno un gusto più vero e genuino. Mi sento l’inventore di questa ricetta, me la sono venduta con successo in diverse occasioni. Un altro mio piatto forte è la pasta con le zucchine adoro l’abbinamento di pasta e verdure. Cerco di cucinare sempre leggero, e non è vero che tutte le cose buone fanno sempre male.

Torniamo alla musica, cosa canticchi durante la preparazione in cucina, e che Cd metteresti durante il pasto?

Di solito non canticchio, spesso mentre cucino ascolto la radio, i notiziari e la musica di tutti i generi, da quella raffinata e impegnata a quella becera pop. Durante il pasto… sai devo confessarti che all’abbinamento musica-pasto non ci avevo mai pensato, e mi stai dando veramente uno spunto di riflessione che mi interessa. Dovrò provvedere. Al momento ascolto spesso la musica di un mio amico pianista Ezio Bosso, autore della colonna sonora del nuovo film di Salvatores. Ho un suo precedente Cd che ascolto molto volentieri.

Qual è un piatto che ami particolarmente?

La parmigiana che fa mia mamma. Lei, invece di friggere le fette, le mette subito al forno, ma penso che il marchio speciale sia la sua salsa fatta con un ragù ben saporito, ma non troppo pesante, e un tritato di mozzarella e prociutto cotto. Mi ricordo che quando ero piccolo ogni mamma aveva il suo marchio di sugo. Se mi avessero messo davanti quei tre, quattro sapori li avrei riconosciuti e avrei individuato facilmente ogni diverso marchio di famiglia.

Abbiamo parlato del salato, ma sei goloso anche di dolci?

Andando avanti con l’età devo ammettere che mi sono aperto soprattutto alla cioccolata, non proprio quella fondente, ma spesso mi concedo questa golosità.

Sarai stato all’Eurochocolate qualche giorno fa qui a Roma?

Accidenti non lo sapevo, me la sono proprio persa!

Ringrazio di cuore Rocco Papaleo per la simpatia con la quale ci ha offerto un suo genuino ritratto, solare e creativo. Auguro a lui e a tutti i lettori di avere sempre, nella propria vita, una pentola piena di abbondante acqua, pronta ad accogliere dell’ottima pasta da condire nel migliore dei modi possibili.

BIOGRAFIA ESSENZIALE DI ROCCO PAPALEO

Rocco Papaleo nasce a Lauria in provincia di Potenza e si trasferisce a Roma per studiare all’università. In questa città inizia e si sviluppa il suo ricco e variegato percorso artistico come interprete ma anche come autore teatrale, cinematografico e musicale. Il suo esordio in teatro è con Sussurri rapidi regia di Salvatore di Mattia e con  Aspettando Metrò di cui è anche autore. L`ingresso nel cinema è con La Romana regia di Giuseppe Patroni Griffi e con Senza pelle di Alessandro D`Alatri. Recita in Con gli occhi chiusi di Francesca Archibugi, nei Laureati di Leonardo Pieraccioni, in Ferie d`agosto di Paolo Virzì, dove è anche autore e interprete della colonna sonora, nel Barbiere di Rio di Giovanni Veronesi e nel cortometraggio Senza parole di Antonello Di Leo. E’ inoltre tra i protagonisti in Del perduto amore di Michele Placido, in Viola bacia tutti di Veronesi, del quale è co-autore, nella Bomba di Giulio Base, in Volesse il cielo di Vincenzo Salemme. Per la tv recita in diverse serie: Classe di ferro, regia di Bruno Corbucci e Quelli della speciale regia di Bruno Corbucci, Televiggiù, regia di Paolo Beldì. E’ stato accanto a Lino Banfi in Vola Sciusciù, di Joseph Sargent, e protagonista nella miniserie di RaiUno Padre Pio: Tra Cielo e Terra.

Tante le sue collaborazioni musicali con diversi artisti, vedi il gruppo Elio e le storie tese. Nel 1997 ha pubblicato il cd “Che non si sappia in giro” in cui la canzone Foca è cantata da Danile Silvestri.

 

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