E' la storia di Macbeth
raccontata dalle streghe.Le streghe: le uniche
creature oneste di questa sporca faccenda, le
uniche sincere. Certo che sono votate al male:
ma che ti aspetti dalle streghe? Che siano
streghe nella loro crudele franchezza ma anche
in una certa, disarmante, felicità.Le streghe
sono potenti, governano la realtà e le immagini:
prima ancora che gli uomini compiano le loro
azioni le streghe le conoscono.Le streghe
progettano il male, i personaggi lo realizzano e
lo perfezionano. E qui sta il divertimento
supremo: non importa chi vince e chi perde,
l'importante è che ci sia gioco, e che sia gioco
ricco, pieno di colpi di scena. Giocare forte
purché ci sia da divertirsi…Rospi e salamandre
alla lunga diventano noiosi: sezionare cadaveri,
questo sì… Entrare direttamente nelle loro vene
per ispezionare dall'interno la vita che pulsa
fiele. Navigazione d'alto mare dentro a
Shakespeare, dentro ai suoi personaggi affamati,
rabbiosi, astuti ma precisi nelle reazioni come
topi da laboratorio. Le streghe assistono dagli
spalti allo spettacolo del tradimento della
corruzione, del male… E incitano, tifano come
hooligans, cantano vittorie e sconfitte, le
raccontano al pubblico.Tutti in questa storia
mentono, le streghe dicono la verità, e ci
provano gusto a metterla in musica, a spiarla
prima che succeda…Passa un portinaio ubriaco.
Lasciatelo stare, lui non sa niente… C'è sempre
uno che, mentre arriva la fine del mondo, non si
accorge di niente. Gabriele Vacis, regista,
presenta così lo spettacolo:Il
mondo che la mente di Macbeth partorisce è un
luogo abitato dalle voci e dai corpi degli
attori, che evocano gli spazi e i personaggi dei
suoi incubi. Un mondo invaso da visioni, suoni,
che si manifestano suo malgrado e che rivelano i
suoi "desideri più segreti".La dimensione è
simile a quella del momento in cui ci si è
appena svegliati, o non ancora svegliati del
tutto, da un profondo sonno notturno, quando si
è avvolti dalle lenzuola, come in un grembo
materno, in quella zona di transito, in quel
bianco limbo del pensiero che sta tra il sonno e
la veglia. E' in questo spazio, che corrisponde
ad un luogo della mente, che si consuma la
tragedia dell'uomo: un'ascesa senza limiti, che
nella realtà si consuma in pochi istanti, ma che
nella "secca del tempo" in cui Macbeth si è
"incantato" corrisponde ad una caduta senza
fondo.
Le sonorità di Brian Eno,
Balanescu, Michael Gordon e anche dei Metallica
sono state scelte per raccontare questa celebre
tragedia. Gli interpreti di questo “Macbeth
concerto” sono Laura Curino (che ha anche curato
la traduzione), Francesco De Francesco, Lucilla
Giagnoni, Michele di Mauro. L’appuntamento è al
Teatro Civico di Tortona sabato 8 febbraio alle
ore 21. I biglietti sono in vendita presso la
Biglietteria
del teatro tutti i giorni
feriali, compreso il sabato, dalle ore 17 alle
19.30, su internet al sito
www.teatrotortona.it , nei punti TicketOne
in tutt’Italia e presso la Banca Cassa di
Risparmio di Torino filiali di Tortona ed
Alessandria.
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